Cronaca/Politica/di Pierluigi Mandorino
È stata una campagna elettorale impegnativa visto e considerato che l’esito non era affatto scontato. Il PSI di Galatina ha fatto la sua parte anche se, nel nostro interno, ognuno ha avuto libertà di voto.
Anche a noi sarebbe piaciuto avere un rappresentante di Galatina in Consiglio Regionale. Lo riteniamo indispensabile per lo sviluppo ed il futuro della città. Tanto ne siamo e ne eravamo convinti che, nell’accordo politico delle Amministrative 2017 avevamo stabilito che in caso di vittoria, all’esito del voto e prima della nomina della Giunta, bisognava indicare alla città il candidato alla Regione per Galatina.
Sappiamo, purtroppo, come si è chiusa quella pagina politica avvelenata da scorrettezze e slealtà che hanno portato al naufragio di tutto il progetto, compresa l’individuazione del candidato di Galatina al Consiglio Regionale.
Da quel momento non c’è stato un “dopo”, ma solo azioni individuali che, ovviamente, non potevano e non possono essere la base di un progetto comune. Al di là delle parole ipocrite e di circostanza era chiaro come nessuna forza politica cercasse una concreta sintesi in questa tornata elettorale.
L’unico a cui va dato atto di aver tentato di costruire un’intesa (seppur in netto ritardo), parlandone un po’ con tutti, è stato il Sindaco Amante.
Tuttavia i vari personalismi hanno preso il sopravvento e così anche questa volta “l’io” ha prevalso sul “noi” facendoci arrivare a quest’appuntamento in ordine sparso.
Fino a quando sarà l’individualismo a prevalere sul concetto di squadra, Galatina continuerà a non avere un suo rappresentante in Regione e nelle sedi che contano.
Ecco perché la lettura del voto lascia emergere un’analisi molto chiara: non servono più i solisti e gli egocentrismi ma servono intese, sinergia, condivisione ma sopratutto lealtà e correttezza nel mantenere gli accordi.