Cronaca/di Redazione
Le tre Torri del PO Sacro Cuore di Gesù di Gallipoli
Noi non siamo per la chiusura di nessun reparto di nessun Ospedale della provincia di Lecce.
Ribadito ciò oggi però ci troviamo a dover ragionare sulla proposta di chiusura “temporanea” che nei giorni scorsi è stata avanzata in una commissione del Dipartimento Materno Infantile della ASL Lecce diretta dal Dott. Carmelo Perrone, primario della pediatria dell’Ospedale di Scorrano.
Ci siamo chiesti negli articoli precedenti se e quali criteri oggettivi si sarebbero presi in considerazione per capire se questa male augurata decisione dovesse essere avallata dalla Direzione ASL e dalla politica regionale, che ha esclusiva competenza in materia sanitaria. Già ieri abbiamo analizzato la semplicità dei numeri che, se non ci fosse malafede, porrebbe il Punto Nascita di Galatina al riparo da ogni depotenziamento avendo dimostrato nei fatti che tra i tre in discussione è quello che sviluppa maggior produttività, malgrado si tenda a porgli costantemente i bastoni fra le ruote.
Volendo però spostare l’attenzione su un piano di visione di “politica sanitaria regionale” proviamo oggi a considerare quegli atti che negli anni hanno indirizzato le sorti dei tre reparti con scelte discrezionali e in deroga alle norme nazionali.
Nel 2010, ben 14 anni fa, la sanità in Puglia fu commissariata e messa sotto tutela dal Ministero per l’enorme debito che aveva prodotto e si condivisero delle azioni necessarie per il risanamento dei conti. Una di queste riguardava proprio la riorganizzazione dei troppi Punti Nascita, e si stabilì che si sarebbe utilizzato un criterio oggettivo : andavano dismessi tutti quelli che avevano un numero di parti annui inferiore ai 500, peraltro considerati pericolosi dal Ministero della Salute.
Alleghiamo qui una relazione del Ministero datata Novembre 2015 nella quale facendo il punto della situazione evidenziava, unici in Puglia, tre punti nascita, tra cui Scorrano e Gallipoli con un dato inferiore al limite dei 500 la cui attività continuava solo perché “da una ricognizione effettuata dal Comitato Percorso Nascita Regionale risulta in possesso dei requisiti richiesti”. Quindi un organismo locale condizionato dalla politica regionale sin da quegli anni si è assunta la responsabilità operativa dei due punti nascita garantendo la presenza dei requisiti di sicurezza richiesti.
Vediamo allora se almeno oggi questi requisiti ci sono tutti veramente o, in questo caso si, le partorienti e i loro bebè sono esposti a rischi potenziali.
Ci risulta che l’Ospedale di Scorrano non abbia il servizio trasfusionale e quindi nemmeno la banca del sangue; cosa vuol, dire? Che in un parto con taglio cesareo al verificarsi di un’emergenza imprevista con la necessità di effettuare una trasfusione, un dipendente (in panda) deve correre al centro di Casarano o Galatina a rifornirsi delle sacche necessarie? Può un Ospedale qualifica di primo livello non avere il servizio immuno-trasfusionale ?
Ci risulta che nell’Ospedale di Gallipoli, che ha una caratteristica poco funzionale essendo dislocato su tre palazzine separate, le sale operatorie siano nella palazzina opposta alla ginecologia ed al nido/pediatria con la conseguenza che i bebè nati da taglio cesareo come prima esperienza devono affrontare un viaggio avvolti in ampie coperte tra i corridoi degli scantinati per passare da una palazzina all’altra. Cosa prevede la norma ? Che ginecologia, nido, sala parto e sala operatoria siano dislocate tutto su un unico piano ! IUl servizio immuno-trasfusionale anche qui a Gallipoli un tempo assente è stato attivato da poco.
Quale ricognizione ha effettuato allora nel 2014 il CPN Regionale per affermare che sussistono tutti i requisiti richiesti che nemmeno a distanza di quasi dieci anni troviamo?
In questi anni i parametri sono stati “indotti o interpretati” a proprio uso e consumo da chi voleva indirizzare le scelte e quando ciò non è stato possibile si è andato in deroga effettuando scelte mirate a determinare tempi migliori. Vedi chiusura dei Punti Nascita di Nardò, Copertino, Casarano e Campi Salentina che di fatto svuota il nord Salento rendendolo “Fazzicentrico” puntando a potenziare Gallipoli e Scorrano che peraltro ha il Panico di Tricase a pochi chilometri di distanza.
E Galatina ? Il punto nascita di Galatina ha da sempre garantito un numero di parti superiore ai 500, è strutturato su un unico piano con ginecologia/ostetricia, nido/pediatria, sala parto e sala operatoria in un blocco unico, la presenza degli anestesisti è garantita h24 che come detto collaborano con i colleghi nel praticare il parto indolore (in analgesia), il reparto immuno-trasfusionale è presente da sempre con la sua banca del sangue prontamente disponibile in caso di necessità.
Facciamo nostra la considerazione dell’ex Direttore Sanitario della ASL Lecce Dott. Bary che, poco prima delle sue dimissioni, in una visita non programmata al punto nascita galatinese, dopo aver verificato la situazione ebbe ad esclamare : come possiamo chiudere il punto nascita meglio organizzato ?
Relazione del CPN regionale che occulta la reale situazione sanitaria dei Punti nascita di Gallipoli e Scorrano dichiarando l’esistenza dei requisiti di legge.