Cronaca/di p.z.
Pensavamo che per la serie dell’ “assurdo ma vero”, avessimo visto quasi tutto e che quasi nulla più questa Amministrazione avesse più da farci vedere. Ci sbagliavamo.
A farci ricredere è intervenuta la Delibera di Giunta n.16 del 27 gennaio 2021… ci ha fatto pensare ad un pesce d’aprile anticipato.
I fatti parlano di una richiesta avanzata dalla sig.ra Maria Giuseppina Portaluri, in qualità di Presidente dell’Associazione no profit “Soroptimist International – Club Maglie Sud Salento” all’Amministrazione comunale con la quale ha chiesto l’adesione dell’Ente al progetto da essa promosso denominato “Baby Pit Stop”.
Il progetto ha la finalità, in collaborazione con UNICEF Italia, di realizzare “una nuova
cultura di welfare fondata su una visione “family friendly” e orientata alla valorizzazione della
genitorialità e della denatalità, nel rispetto dei principi sanciti nella Convenzione ONU sui diritti
dell’infanzia e dell’adolescenza”.
Il progetto prevede l’allestimento, all’interno del Polo Bibliomuseale, di uno spazio appositamente “dedicato alle mamme ed ai lattanti, al fine di riservare un ambiente protetto e confortevole nel quale le stesse possano provvedere alle esigenze primarie dei bambini e, al contempo, fruire dei luoghi di cultura” .
La richiedente ha pertanto proposto di donare alcuni elementi di arredo adeguati allo scopo ed una targa in plexiglas con i loghi UNICEF e SOROPTIMIST, con i quali allestire un apposito spazio all’interno del Museo P.Cavoti .
Per i componenti della nostra Giunta comunale l’adesione all’iniziativa ha costituito “una ulteriore occasione per valorizzare la conoscenza e la fruizione del Polo Bibliomuseale da parte delle famiglie con bambini e, al contempo, di accrescere il valore della maternità”. Quindi è stata accettata.
A parte il fatto che sono del parere che il valore della maternità e della famiglia si accresca fornendo e qualificando servizi di ben diversa natura ma poi riuscite a vederle voi madri e lattanti all’interno di uno spazio museale intente a provvedere alle esigenze primarie dei pargoletti?
Avrei potuto capire, al massimo, se l’allocazione per tale iniziativa fosse stata concessa all’interno di una struttura tipo l’ex Monastero delle Clarisse, ma all’interno del Museo proprio no, fa tanto venire in mente Papa Galeazzo e le… “quattru tempure”.