Il Sedile

GALATINA/ Quattro rumeni approfittavano della sua invalidità per derubarlo.

La vittima un galatinese di 65 anni bisognoso di sostegno per problemi di salute

di redazione

Era stato organizzato tutto quasi alla perfezione ma come a volte succede fatte le pentole ci si dimentica dei coperchi. Due donne rumene accudendo un uomo di 65 anni bisognoso di accompagnamento per motivi di salute avevano conquistato la sua fiducia e mentre l’uomo la sera lo accompagnavano in Villa per una passeggiata, due uomini anch’essi rumeni si introducevano nella casa e portavano via denaro ed oggetti preziosi. La cosa si è perpetrata più volte il tempo e nel tempo l’uomo aveva anche acquisito la convinzione che qualcosa non quadrava nei suoi conti e nelle sue tasche. Si era pertanto rivolto agli uomini del locale Commissariato di Polizia che hanno organizzato un piano per scoprire se i dubbi dell’uomo corrispondessero a verità. Mentre le due donne accompagnavano l’ uomo alla solita passeggiata gli agenti nascosti controllavano la casa. Dapprima si sono accorti di un giovane che dopo aver controllato che la zona fosse “tranquilla” restava all’esterno a far da palo mentre un secondo si intrufolava nella casa. A quel punto gli agenti hanno bloccato il “palo” che ha veramente fatto la figura del “palo” ed il secondo una volta uscito dall’appartamento ha trovato un paio di manette ad attenderlo. Così  Viad Mihai Damian, venticinquenne, e Antonio Danut Porcaru, ventiduenne, entrambi rumeni, in Italia senza fissa dimora sono finiti in galera. Le due donne, I.C. di 41 anni e B.A.I. di 22, anche loro rumene, sono state denunciate a piede libero. L’accusa per tutti è di furto continuato in concorso. Per inciso tre dei quattro geni della truffa sono risultati avere legami di parentela tra di loro. Infatti la giovane di 22 anni era moglie del Porcaru (un un nome un programma) che a sua volta era figlio della donna di 41 anni.

 

 

 

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