Approvato il progetto definitivo si cercano i soldi per realizzarlo. Intanto il suo costo è raddoppiato.
Cronaca/di p.z.
Non riuscirò mai a capire il perché la sinistra locale si sia da tempo intestardita nella realizzazione di un progetto per la ristrutturazione dell’ex Tribunale.
Non sto riuscendo a capire neanche perché l’attuale amministrazione stia insistendo nel portare avanti il progetto della sinistra.
Sinceramente non credo che lo stia facendo perché convinta della bontà del progetto anche perché di bontà in quel progetto, inteso come fine da realizzare, ci sta ben poca. Lo stesso Sindaco non ricordo nel passato sia stato mai particolarmente entusiasta.
Cambiano i tempi e cambiano le idee? Sarà così diversamente non avrebbe avuto un senso la delibera n. 73 del 17 aprile 2020 con cui è stato approvato il progetto definitivo per la riconversione dell’ex Tribunale a sede di uffici comunali.
La prima considerazione da fare è che si tratta di una vera e propria utopia quella nei desiderata del PD e Italia Viva che in un comunicato stampa a firma dell’allora coordinatore cittadino del PD, ed oggi di Italia Viva, Andrea Coccioli, scriveva: “Concentrare tutti gli uffici pubblici in un’unica struttura rende decisamente più agevole il rapporto tra cittadini e la pubblica amministrazione che eroga servizi”.
E sicuramente più agevole il rapporto ma non vedo come si possa concepire l’assembramento di tutti gli Uffici comunali in quella struttura. A meno che non si voglia concepire quello spazio a guisa di uno scantinato in cui si ammassa di tutto indipendentemente dalla funzionalità dell’ammasso.
Oltretutto ci sembra di capire che non solo Ragioneria, Affari Generali, Avvocatura, Servizi alla Persona etc non saranno trasferite nei nuovi locali ma anche la Polizia Municipale, contrariamente alle decisioni originarie, resterà nell’attuale sede.
La seconda considerazione è di carattere economico. I pro li abbiamo letti ma i contro? Si era partiti con un progetto di 268.000 euro che è diventato di 479.000. Non proprio raddoppiato ma quasi. Senza considerare che sono stati già spesi altri 130.000 euro per efficientamento energetico. Siamo già a 610.000 euro.
Abbiamo quindi già sottratto, contrariamente agli indirizzi dettati dalla Corte dei Conti, 479.000 euro di risorse alla diminuzione del debito comunale nei confronti della Cassa Depositi e Prestiti (sia i 268.000 originari che i successivi 210.000 sono residui di muti non utilizzati).
Aggiungiamo poi che piuttosto che inserire nel Piano Alienazioni degli immobili con scarsa attrazione di mercato, come attestano le numerose aste deserte, avremmo potuto inserire proprio l’ex Tribunale, sicuramente più appetibile, ed avremmo ricavato dalla sua vendita certamente non meno di 6-8 cento mila euro che aggiunti ai 470.000 fanno oltre 1.200.000.
Stiamo rinunciando a tutto ciò non per risolvere un problema nella sua interezza ma solo per metterci una pezza e nel frattempo cerchiamo di vendere affannosamente pezzi storici del patrimonio immobiliare che se non venduti (cosa probabilissima) finiranno in malora perché lasciati nel dimenticatoio privi di cura e di manutenzione (Palazzo Ferrarese docet).
La terza considerazione sono i dubbi tremendi che nutro sulla stabilità statica della struttura il che significa che nutro seri dubbi che sia stata fatta una approfondita e seria verifica statica dell’immobile.
Spiego ai lettori più giovani il perchè. Quell’immobile fu realizzato negli anni 70. Circa mezzo secolo fa. Fatti gli scavi per realizzare le fondamenta a pochi metri di profondità ci si rese conto di trovarsi in pieno sulla falda acquifera. I lavori rimasero sospesi a lungo per controversie economiche e quando ripresero uno scantinato inaccessibile che avrebbe dovuto essere abbattuto e riempito venne lasciato nello stato primordiale. Le fondamenta vennero rialzate ma base e pilastri a sostegno della struttura rimasero immersi nell’acqua. Quale sia il loro stato a distanza di mezzo secolo è difficile saperlo se non dopo accurati provini di verifica statica che dubito siano stati fatti.
Dubito anche perché per avere certezze bisognerebbe innanzi tutto scendere giù e ciò va fatto calandosi da un tombino da cui con molta difficoltà passa la sagoma di una persona. Bisognerebbe abbattere il tombino ed avventurarsi nel ventre della struttura. Dagli spifferi che fuoriescono da palazzo Mandorino sembrerebbe proprio che tutto ciò non sia stato fatto.
Magari qualche consigliere di buona volontà potrebbe fare richiesta di accesso agli atti se non altro per poter acquisire dalle carte che è stato fatto tutto per acquisire la certezza che la struttura gode di ottima salute, reggerà benissimo e nessuno finirà per farsi un bagno nella sottostante acqua sorgiva.