Cronaca/di pietro zurico
La notizia pubblicata ieri che sono stati appaltati i lavori per la sistemazione e la messa in sicurezza di alcune strade cittadine alla ditta Pietro De Pascalis di Galatina, per l’importo complessivo di € 431.495, ha creato un po’ di movimento oltre che numerosi commenti social.
Commenti in larga parte positivi sia ben chiaro, potremmo sintetizzarli in un “Finalmente ci si muove, bravi”. Nonostante fosse già da tempo conosciuto l’elenco delle strade interessate dai lavori, qualcuno ha anche cercato (forse ignorando l’esistenza dell’elenco) di far inserire anche la propria di strada quella in cui ci abita e magari ha già distrutto svariati ammortizzatori, cerchioni e ruote gomme della propria auto.
Si son mossi anche alcuni consiglieri comunali di minoranza (Paolo Pulli, Paola Carrozzini e Giuseppe Spoti) i quali hanno inviato addirittura una lettera indirizzata al Sindaco Amante ed al Dirigente Miglietta dal seguente testo: “In riferimento alla gara del manto stradale di alcune vie di Galatina e frazioni, se dovessero risultare risorse residuate all’esito del ribasso offerta dell’impresa aggiudicatrice noi consiglieri comunali firmatari della presente istanza Chiediamo di poter segnalare strade necessitanti di analoghi interventi indicate dagli stessi cittadini che le vivono giornalmente. Confidando in un positivo riscontro porgiamo Distinti Saluti.”
Una richiesta alquanto singolare per ovvi (sicuramente non per loro) motivi. Primo tra tutti ci starebbe da chiedersi perché vengono accolte indicazioni provenienti da imput personali e non, piuttosto, che da una presa visione diretta delle effettive priorità di intervento? Questione di orticelli?
Almeno l’80% delle strade cittadine sono una gruviera. Buche, dislivelli, affossamenti regalati alla città (con la connivenza silenziosa di tecnici e politici) da Enel, Acquedotto Pugliese, Gas e via discorrendo. Non sarebbe pertanto più equa una scala di priorità oggettive?
Criteri a parte bisogna poi aggiungere che il ribasso sul prezzo a base d’asta è stato soltanto del 5,77%. Tradotto in euro significa circa 50.000 euro, che (auguriamoci di no) per qualche solito ed immancabile “imprevedibile imprevisto” può assottigliarsi ancor di più ma che in ogni caso può al massimo rappresentare una somma per l’acquisto di qualche decina di sacchi di bitume per un po’ di rattoppi sparsi. Si pensa veramente di poter inserire con quella cifra strade aggiuntive che necessitano di interventi strutturali?
Forse erano altri i tempi, come del resto in tante altre cose, in cui bisognava far sentire la propria voce e la propria presenza e non saranno certamente queste azioni di tipo “esistenziale” che contribuiranno a cancellare silenzi ed omissioni di un passato tutto da dimenticare.
Naturalmente tralascio altri aspetti della vicenda sui quali meglio stendere un manto pietoso.