Cronaca/di Nico Mauro

“Il problema della allocazione delle Associazioni operanti sul territorio presso locali di proprietà comunale non è recente ed ha fatto sentire i suoi effetti proprio in questi ultimi anni.

Ci sono due ragioni essenziali. La prima è che proprio questa Amministrazione Comunale ha favorito la collaborazione con le Associazioni determinando un effetto virtuoso di responsabilizzazione rispetto al ruolo propulsivo per la crescita della Città.

L’altra ragione è da porsi nella contingenza economica assolutamente sfavorevole che vede penalizzata l’attività delle diverse associazioni che hanno difficoltà a reperire fondi anche da sostenitori commerciali.

In questa Città l’impegno fondamentale di ognuna di esse si basa su progetti di natura sociale verso l’accoglienza e l’assistenza di persone con inabilità motorie o cognitive, piuttosto che verso attività di supporto all’infanzia soprattutto ospedalizzata. Altre associazioni provvedono ad educare all’arte musicale come ancora altre si occupano di promuovere una forma tradizionale di cultura, fatta di cura della parola espressa in tutte le sua forme.

Concorderemo tutti che l’aggregazione ricreativa vera e propria, fatta per esempio di incontri in cui il tempo trascorre tra qualche partita a carte piuttosto che a biliardo, o con l’organizzazione di scuole di bridge, non si possa ritenere di interesse sociale in senso allargato né essere presupposto per avviare “attività di pensiero”.

Le attività delle diverse Associazioni hanno livelli di percezione differenti nell’opinione pubblica a seconda della tendenza di ognuno o della particolare attenzione verso uno specifico argomento. In nessun caso però può essere una Amministrazione comunale a determinare attraverso scelte dirette, una scala di meriti.

Questa Amministrazione ha trovato diversi locali comunali già occupati da Associazioni del territorio e tra queste per esempio l’Associazione Arma Carabinieri, l’Associazione Polizia di Stato, Proloco, l’Associazione Città del vino oltre le storiche Combattenti e reduci e Società Operaia nonché i locali assegnati alla Protezione Civile e per la gestione dell’Infopoint Comunale.

Per alcune associazioni è in corso una ricognizione per valutare se l’attività risponda ancora alle ragione per cui a suo tempo furono assegnati i locali.

Approfitto di questa circostanza per dire che non è previsto alcuno spostamento degli uffici di Polizia Locale presso l’ex Tribunale.

I beni immobili di possibile destinazione alle associazioni verranno assegnati tramite bando comunale.

Ad associazioni che ne hanno fatto richiesta, come per esempio l’Università Popolare “Aldo Vallone”, è stata concessa l’opportunità di svolgere, in locali disponibili tra il polo Biblio-Museale e l’ex monastero delle Clarisse, le iniziative maturate in seno al proprio consiglio direttivo, opportunamente calendarizzate, o altre manifestazioni di interesse pubblico che necessitino di idonei luoghi per essere proposte. Non è stato comunque in alcun modo assegnato l’uso esclusivo dei locali insistenti in detti immobili.

A fronte di particolari proposte l’Amministrazione concede il Patrocinio anche condividendo alcuni dei costi pertinenti non potendo, per regolamento comunale e per vincoli nella procedura di pre-dissesto, erogare dei contribuiti.

L’impegno di questa Amministrazione a sostenere le attività prettamente culturali del circolo Athena è stato espresso dall’Assessore Cristina Dettù in diverse circostanze ed è qui ribadito nella misura in cui, come altri, il Circolo Athena ha la possibilità di usufruire degli spazi comunali per iniziative di interesse pubblico e potrà utilizzare locali nella sede del Museo Civico per incontri di programmazione dell’attività culturale.

La continuità operativa del Circolo potrà non essere in linea con le consuetudini associative ma non è imputabile certo a questa Amministrazione Comunale una significativa riduzione del numero dei soci benemeriti che hanno permesso nel corso degli anni di sostenere una parte dei costi di gestione di tutte le attività.

I traguardi culturali sono l’esito dell’azione di una Comunità intera sia per l’opera di gruppi organizzati di persone che di singoli individui. Nulla può fermarne lo slancio.

E’ miope e strumentale non cogliere l’attivismo di molte Associazioni che si sono prodigate in iniziative di spessore e richiamo con al loro fianco l’Amministrazione Comunale, dando lustro a tutta la Città.

Attendiamo fiduciosi che anche dal circolo Athena possano giungere proposte progettuali di grande respiro da condividere ed accompagnare.

Quanto dobbiamo “al vecchio sgabuzzino” di Via Cavoti, un piccolo cenacolo in cui straordinari intellettuali galatinesi si ritrovavano per discutere e raccontare e contribuire, nella umiltà che li contraddistingueva, a fare la storia culturale di Galatina?

Il Circolo Athena non scomparirà certo per la provvisoria assenza di una sede stabile e non mancherà in futuro di riaffermare la propria valenza culturale sullo slancio di un nuovo assetto organizzativo.”