“Ogn’anno, il due novembre, c’é l’usanza per i defunti andare al Cimitero.
Ognuno l’adda fà chesta crianza; ognuno adda tené chistu penziero”.

E’ la prima quartina della arcinota poesia “A livella” del principe Antonio De Curtis meglio conosciuto come Totò.

Se non sapessimo che era ben altro il fine del messaggio che Totò intendeva trasmettere con i suoi versi e ci soffermassimo solo alla sola prima quartina, ci sarebbe da pensare (che follia) che la buonanima l’abbia scritta pensando a Galatina al suo cimitero ed ai suoi amministratori.

Il 02 di novembre, come ricorderete tutti, tra squilli di tromba e rulli di tamburi, Sindaco e corteo sindacale, all’unisono, meglio dire, per essere in tema, all’unanimità, si unirono per diffondere la lieta novella.

Messi, banditori, sbandieratori, dame e cavalieri, osannarono e inneggiarono, giustamente, all’iniziativa immortalando l’evento con ampio reportage fotografico. Fiori, viale illuminato da una miriade di ceri, erbetta tagliata da far arrossire un prato inglese. Uno scenario ad effetto, accattivante all’occhio ed al sentimento.

Peccato che così tanta bella scenografia ed empatia, creata dall’Amministrazione comunale per la commemorazione dei nostri cari defunti, sia durata giusto lo spazio di pochi giorni perché poi è successo come al solito che “Passata la festa gabbato il Santo”.

Le erbacce hanno ripreso a crescere disordinate per poi seccare. I piccioni hanno hanno ripreso pieno possesso dei luoghi imbrattando in ogni dove con i loro escrementi. Pulizie ridotte all’osso e spesso inesistenti. Servizi igienici neanche a parlarne. Insomma da palcoscenico ammaliante a far west desolante.

Stante la situazione di estremo disagio per chi abitualmente frequenta i luoghi dedicati alla preghiera ed al ricordo de nostri cari defunti non è rimasto altro che armarsi di secchio e ramazza e, come in un self service, procedere in proprio alle pulizie.

Giusto come ha fatto la signora che vedete nel filmato. Armata di pazienza e tanta buona volontà si è messa a ripulire dagli escrementi la lapide dei suoi cari, e quelle di tutto il gruppo. Compreso il viale.

Complimenti alla signora, censura al Sindaco, al Dirigente, all’assessore ai lavori pubblici e al responsabile dei servizi cimiteriali.