Si è aggiunto in questi ultimi mesi un nuovo progetto di agrivoltaico di 40ha tra Galatina e Soleto. In pratica unirà in modo inequivocabile le due cittadine.

La questione riguarda sempre la mancanza di chiarezza sul piano programmato e che su Galatina di fatto non esiste, così come non esiste quello per le società che vogliono trafficare con i rifiuti.
L’assessore Stasi, nel suo intervento al consiglio comunale monotematico, ha promesso che in due mesi si farà. Si farà?
Ora il punto è che guardando il GSE in rete, Galatina risulta fra i comuni con 300ha di fotovoltaico su terreno agricolo (da vedere se poi con questo uso cambia destinazione perdiamo, o perdono le future generazioni, per sempre potenziale agricoltura).

Adesso, anzi a breve, con i progetti del MASE, Galatina che ha già il primato di comune in provincia di Lecce con il maggior consumo del territorio (Protos 2020), passerà da 300 a 1000 e più di ettari per impianti fotovoltaici su terra agricola.

Considera che già la Puglia, e Lecce fa a gara con Bari, è la Regione d’Italia con il maggior numero di impianti fotovoltaici a terra e con la maggiore produzione, fa a gara ma la supera spesso, con la Lombardia, Regione con la più alta presenza di industrie e di offerta di occupazione.

E fino qui niente da dire. Senonché mentre la Lombardia ha un autoconsumo pari alla produzione, la Puglia è sotto oltre il 50%.
Allora mi chiedo e chiediamo al sindaco di Galatina e Soleto, perché togliere la speranza al futuro dell’agricoltura galatinese, invadendo le campagne con materiali che rischiano la discarica o comunque con alti costi di bonifica!? A chi porta utili tutto questo consumo di territorio? Non dovrebbero essere progetti che di utilità pubblica come dettano le direttive Europee?