Eventi/di Rosanna Verter
“Galatina… come eravamo” è una manifestazione nata tre anni fa da un’idea del Consiglio di quartiere del Rione Italia, guidato da Massimo Bello. Dopo aver girato le scene di “Amore eterno” sotto un sole canicolare per circa due mesi, finalmente approda domenica 26 settembre in prima visione, sull’emittente pugliese Mediterranea TV, che trasmette dai canali del digitale terrestre 698 per la Puglia e 623 per la Basilicata, mentre in streaming può essere seguito su mediterraneatv.it e mediterraneatv698.com, il cortometraggio scritto e diretto dal leccese Gino Brotto.
Il film è parte integrante e novità assoluta della terza edizione di “Galatina… come eravamo” patrocinata dalla Regione Puglia, dalla provincia di Lecce e dal comune di Galatina. Il mediometraggio che traccia pezzi della nostra storia locale, pezzi tessuti come un mosaico, è stato presentato alle autorità ed alla stampa nella cornice dell’ex monastero delle Clarisse, con il coordinamento di Marco Renna.
L’importante produzione cinematografica ha cercato, attraverso l’impegno di molti cittadini, ambientando la vicenda negli anni ’50, di far rivivere le stradine, i vicoletti, le campagne, i chierichetti, la danza delle tarantate, le chiangimorti, la bella Rosetta con le sue donnine, i bambini che giocano per strada con un pallone fatto di stoffa, le canzoni dei contadini impegnati nel duro lavoro dei campi… c’è in tutto ciò la nostra città come era 60 anni fa e questo fa apprezzare ancora di più la bellezza architettonica e dimostra come fare per recuperare le fondamentali tradizioni della nostra cultura.
Il coordinatore, ha sottolineato che la sceneggiatura di Amore eterno, costituisce un pretesto per andare a ricercare attraverso i volti e le sembianze di tanti figuranti, quelle che erano le atmosfere perdute, vissute dai nostri nonni.
Il film, uno spaccato di vita reale di un’epoca che fu, narra la storia d’amore, molto contrastata, di Teresa e Massimo, un amore quasi impossibile, vissuto intensamente nonostante la diversità sociale dei due. I protagonisti di questa semplice e bella storia d’amore sono Teresa, interpretata da Greta Tuma, tipica bellezza mediterranea, e Dario Pintaudi nei panni di Massimo, unico figlio del nobile Don Mario, interpretato dal conosciuto attore teatrale Raffaele Margiotta, e di donna Assunta, interpretata da Maria Antonietta Ianne, al quale tutto è concesso.
Sia Greta che Dario non sono nuovi in questo campo. Il loro curriculum annovera oltre a molti spots pubblicitari, lo studio della recitazione e moltissime presenze come figuranti ed alcuni piccoli ruoli in fictions come Mia figlia si sposa, L’agenzia dei bugiardi, Sei mai stata sulla luna, i Fratelli Caputo, Gli orologi del diavolo, Più forti del destino.
Presenze importanti quelle di Francesca Piri, nei panni di Lucia, mamma della bella Teresa, ex gieffina del primo “Grande Fratello” e di Cosimo Claudio Carrozzo, attore di lungo corso, che pur essendo nato a Galliate è un pugliese di Manduria. Ha un masterclass di recitazione con Alessandro Haber e Giorgio Consoli oltre che essere presente in numerosi film come True love, In mezzo al vento e Il terzo indizio su rete 4 nei panni di “zio Michele” nella rievocazione della morte di Sarah Scazzi. In Amore eterno oltre che indossare i panni di Padre Francesco ha anche la veste tecnica di aiuto regista.
La colonna sonora, molto bella, che accompagna il film è tratta dall’opera 22 del compositore e violinista Giovanni Battista Viotti.
Al termine della serata ho avuto modo di chiedere al regista Gino Brotto quanto fosse legato alla sua terra nei suoi lavori e mi ha confidato che la sua passione nasce già a 16 anni tanto che nella sua camera aveva un vero e proprio studio di montaggio. Appassionato di musica e di storia salentina ha già in programma un cortometraggio con Ernesto Castaldi, uno dei più grandi sceneggiatori viventi, ed un film horror e due lungometraggi di genere storico-fantascientifico dei quali cura il soggetto. Non ama creare un copione, è un po’ nel suo stile essere un piccolo felliniano e punta molto sulla spontaneità, sulla bravura di un attore. Un po’ come lavorava Fellini, infatti molti attori, mi confida, non volevano lavorare con lui proprio perché non avevano un copione.
Questa esperienza di oltre 160 personaggi, tra cast tecnico ed artistico, per molti la prima esperienza davanti alle telecamere, va senz’altro rinnovata, vale la pena vederlo e rivederlo questo Amore eterno per cogliere appieno quell’emozione che riescono a trasmetterci.