Responsabile della Trasparenza se ci sei batti un colpo.
Cronaca/di Redazione
Si avvicinano le elezioni referendarie. Il 29 marzo 2020 si vota ma le procedure elettorali vanno messe in movimento assai prima affinché la macchina organizzativa carburi e possa svolgere efficientemente i suoi compiti.
In questa logica, per il personale comunale dipendente, va considerato periodo elettorale il lasso di tempo che intercorre tra il 4 febbraio ed il 03 di aprile ed è sempre in questo ambito temporale che devono essere suddivise le ore di straordinario autorizzato ad ogni dipendente per rispettare i limiti previsti dalla legge.
La Legge di Stabilità del 2014 ha infatti stabilito, tra le altre cose, che il personale dei Comuni addetto ai servizi elettorali può essere autorizzato ad effettuare lavoro straordinario entro il limite medio di spesa di 40 ore mensili a persona e sino ad un massimo di 60 ore mensili, per il periodo intercorrente dal 55° giorno antecedente la data delle consultazioni al 5° giorno successivo alla data stessa.
Entro questi limiti è scattata la corsa in tutti i Comuni d’Italia tra il personale dipendente per accaparrarsi il maggior numero di ore possibili. Tra presunti sfavoriti e presunti favoriti non son mancate mai, a torto o a ragione, le polemiche.
Dai primissimi giorni di febbraio con la Determina n. 34 è stato quantificato ed impegnato il gruzzolo dello straordinario. Ammonta a 32.000 euro e sarà suddiviso tra i dipendenti in base al numero di ore di straordinario effettivamente svolto e delle risorse finanziarie che dallo Stato saranno assegnate al Comune.
Si legge, poi, nella stessa Determina che è stato costituito :” l’“Ufficio Elettorale Comunale” come da prospetto allegato al presente atto (quale allegato interno) per farne parte integrante e sostanziale, nel quale sono specificati i compiti da espletare per assicurare l’organizzazione ed il buon funzionamento dei servizi (…) e di autorizzare il personale di cui allo stesso elenco a prestare lavoro straordinario per il numero massimo di ore indicato in corrispondenza di ciascun dipendente (…)” .
Del prospetto “allegato per farne parte integrante e sostanziale” al presente atto non esiste alcuna traccia sul sito online del Comune. Vorremmo ricordare a chi di competenza che la legge sulla Trasparenza obbliga la pubblicazione sia degli atti che dei relativi allegati. Nel nostro Comune sembra che spesso o di proposito o per ignoranza spesso non lo si faccia dimenticando che trattasi di un dovere non di una opzione. Naturalmente l’invito a far rispettare la legge è rivolto principalmente al Responsabile della Trasparenza ed agli Amministratori.