Rubriche/Opinioni/di Andrea Coccioli
Esiste un mondo che in sanità è definito “cronicità”. Le persone affette da malattie croniche hanno bisogno di essere assistite per tutta la loro vita e, nella maggior parte dei casi, poche volte nella loro vita avranno bisogno di essere ospedalizzate.
Per gestire al meglio i pazienti cronici occorre fornirgli servizi sanitari integrati con un approccio multidisciplinare disegnato sul paziente. Tutto questo si può realizzare promuovendo politiche sanitarie centrate sulla persona facendo leva su una migliore organizzazione dei servizi sanitari esistenti.
Non bisogna inventare nulla, è necessario coordinare il lavoro che già fanno i sanitari, medici, personale infermieristico e tecnico. Favorendo la sinergia tra le diverse competenze disciplinari, il sistema sanitario prende in carico il paziente per farlo sentire parte di un sistema integrato che lavora intorno a lui e per lui.
Sforzarsi di rendere più efficace ed efficiente il lavoro dei sanitari e dell’intero sistema è un dovere del Servizio Sanitario Nazionale. Prevenzione e assistenza continua per assicurare uniformità di trattamento ed equità di azione sui singoli pazienti. Questo il fine ultimo.
Non dimentichiamo che i vari Piani Nazionali di Prevenzione hanno riconosciuto prioritario il contrasto alle patologie croniche come obiettivo prioritario per la pianificazione regionale.
Sappiamo anche che tutti i piani sanitari e le conseguenti programmazioni sanitarie regionali hanno individuato come centrale il tema della cronicità e promosso modelli specifici di organizzazione dei servizi per la gestione e presa in carico del paziente cronico.
Sappiamo che il piano di riordino ospedaliero prevede la disattivazione della Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia del Presidio Ospedaliero Santa Caterina Novella di Galatina. Il piano di riordino prevede anche la presenza nella nostra ASL Lecce di una Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Gastroenterologia e di Endoscopia Chirurgica presso il Dipartimento di emergenza ed accettazione del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi di Lecce, denominato DEA II Livello di Lecce (ancora in via di completamento).
I pazienti che verranno indirizzati al DEA di Lecce saranno pazienti che avranno bisogno di una gestione con carattere di urgenza e pazienti con problematiche complesse (come codificato dalle linee guida nazionali delle varie società o associazioni nazionali di gastroenterologia quali SIGE, AIGO, FISMAD, AISF).
Sappiamo anche che l’Ospedale di Scorrano rimarrebbe l’unica Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.
In questo scenario, l’Ospedale Santa Caterina Novella di Galatina avrebbe tutte le carte in regola per giocare un ruolo centrale nella gestione delle malattie croniche intestinali se solo si avesse la volontà e la lungimiranza di guardare in prospettiva al fine di riorganizzare al meglio le attività esistenti, definire percorsi possibili di creazione di una rete composta da soggetti orientati alla collaborazione multidisciplinare.
Un Centro di Riferimento Aziendale per gestire i pazienti affetti da malattie dell’apparato digerente. Questo si può fare. Questo di deve fare.
E’ certamente possibile realizzare un Centro per la gestione della cronicità in pazienti che non necessitano di ospedalizzazione.
Sarebbe una grande intuizione istituire a Galatina una unità semplice dipartimentale di diagnosi, cura e monitoraggio delle patologie croniche. Mettere al centro il paziente cronico e fornirgli un supporto di tipo multidisciplinare ha come finalità la formulazione di una diagnosi precoce, garantendo un intervento precoce fondamentale nella fase iniziale della malattia; significa garantire terapie innovative personalizzate, significa assicurare un migliore controllo della malattie per evitare complicanze e ricoveri ricorrenti.
Noi malati cronici abbiamo un estremo bisogno di percorsi clinico-diagnostico-terapeutici centrati sulla presa in carico del paziente con uno sguardo multidisciplinare. Tra l’altro è bene evidenziare come le MICI (Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) siamo in costante crescita tra la popolazione.
A questo proposito, l’intervento del Presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, dott. Donato DE GIORGI, è assolutamente condivisibile:
“Tale struttura semplice dipartimentale consentirebbe di non disperdere un patrimonio e una risorsa culturale, che ha rappresentato un riferimento per tanti pazienti che si troverebbero nel disagio di essere abbandonati alla fragilità della propria malattia. Infatti, in un periodo critico e problematico per tutti, chi ha meno “protezioni biologiche” verso l’epidemia è particolarmente esposto.
Crediamo che la politica debba avere la forza di ascoltare e accogliere le istanze dei Medici (il cui Ordine provinciale è in completa sintonia con tali posizioni) e soprattutto dei pazienti cronici che dovrebbero essere i veri protagonisti di una nuova sanità”.
Il paziente cronico non guarisce. Assume, pertanto, un ruolo centrale la velocità nella diagnosi iniziale, l’efficiente presa in carico del paziente a breve e soprattutto a lungo termine, il monitoraggio continuo del suo stato di salute per contenere la disabilità al fine di raggiungere l’obiettivo principale: il miglioramento della qualità della sua vita.
Crediamo che l’istituzione di un’unità semplice dipartimentale di diagnosi, cura e monitoraggio delle patologie croniche intestinali sia fortemente auspicabile per ridare dignità al Presidio Ospedaliero Santa Caterina Novella di Galatina e soddisfare il bisogno di cura dei pazienti affetti da malattie croniche intestinali.