Cronaca/di Redazione
Quando ci ha raggiunto la telefonata che avvisava che stavano effettuando i lavori di messa in sicurezza del manto stradale in via U. Lisi, abbiamo commentato: “Bravi! Ecco cosa succede quando volere è potere”.
A lavori ultimati la delusione. Effettuato un sopralluogo, quello, per intenderci, che dovrebbero fare sempre ed in ogni caso i responsabili del settore competente dei Lavori Pubblici, ci siamo resi conto che la soddisfazione era ingiustificata.
Nei Lavori Pubblici, responsabili del settore interessato, vi è in prima istanza il geom. Saverio Toma a salire il Dirigente Avv. Consuelo Tartaro e per la parte politica l’Assessore Avv. Carmine Perrone.
Già sapere che i vertici dei Lavori Pubblici sono nelle mani di due avvocati desta perplessità, ci stanno come il Ketchup sulla pizza. Un sopralluogo per verificare il ripristino dello lo status quo ante non comporta, però, in fondo – in fondo, competenze particolari. Si potrebbe fare tranquillamente.
Risulta, infatti, evidente dalla verifica dello stato dei luoghi, anche ad un osservatore casuale e poco attento, che nessuno dei tre debba essersi prodigato in tal senso altrimenti avrebbe agito di conseguenza anche durante la fase di esecuzione dei lavori.
Non è indispensabile, nello specifico, dover essere un ingegnere, un architetto o un geometra per rendersi conto che nel complesso è come se fosse stata messa una pezza di tip top giusto per bloccare la fuoriuscita dell’aria.
Basta osservare il dislivello del rivestimento bituminoso dal tombino lungo la fascia di bordo strada. Peggio ancora per quello in prossimità del centro strada. Sarà colpa dei responsabili di cantiere, dell’EAP o di chiunque altro non ha importanza, di certo i tecnici comunali conoscono i responsabili ed hanno il sacrosanto dovere di intervenire o quella strada presto ritornerà ad essere peggio di prima. Sarà sufficiente un po’ di pioggia e di traffico e da settembre, soprattutto del secondo, ce ne sarà a sufficienza grazie ai pullman del trasporto scolastico.