La sentenza ed il parere di due avvocati-politici locali: Daniela Sindaco ed Antonio Pepe
di Pietro Zurico
Avevamo già dato notizia, giorni fa, del ricorso affidato al legale del Comune, Nunzia Geusa, per un estremo tentativo di salvare la sede distaccata di Galatina del Tribunale di Lecce. Il tentativo è fallito. Il Tar di Lecce ha respinto l’istanza con cui è stato chiesto l’annullamento, previa sospensione dell’efficacia, del decreto del Ministero della Giustizia con cui lo stesso aveva autorizzato, l’ utilizzazione a servizio del Tribunale di Lecce, i locali che ospitano le sedi distaccate di Nardò e Maglie per la durata di due anni per la trattazione degli affari civili ordinari pendenti. Il ricorso era diretto anche contro Il Tribunale di Lecce ed il comune di Nardò. Per ciò che riguarda il Tribunale di Lecce, in particolare, era stato contestato il parere rilasciato dal Presidente del Tribunale con il quale era stato dichiarato che, per le cause civili pendenti alla data del 12 settembre 2013, sarebbe stato opportuno che fossero utilizzate le sedi distaccate di Nardò e Maglie con motivazioni di opportunità per la loro ubicazione territoriale.
Alle osservazioni fatte nel ricorso il Tar ha obiettato che : ” […] Rilevato che sulla base delle disposizioni legislative in materia (legge 148 del 2011 e d.lgs 155 del 2012) la sezione distaccata di Galatina è stata soppressa a decorrere dal 13 settembre 2013 e che conseguentemente tutti gli affari civili pendenti a tale data presso la (soppressa) sezione verranno trattati presso la sede di Lecce. Rilevato, altresì, che la soppressione della sezione distaccata di Galatina non è conseguenza dell’impugnato Decreto Ministeriale; Ritenuto, pertanto, che nella specie non ricorrono quelle condizioni di estrema gravità e urgenza tali da giustificare la sospensione inaudita altera parte del D.M. 8 agosto 2013; Ritenuto infine che nella specie non ricorrono i presupposti per trattare l’incidente cautelare alla camera di consiglio del 18 settembre p.v ., atteso che non può accogliersi la richiesta abbreviazione dei termini in quanto, a norma dell’articolo 53 c.p.a., ne è ammessa la riduzione fino alla metà”.
In altre parole non esistendo urgenze tali da poter accettare la richiesta della sospensiva e non essendo la soppressione della sede di Galatina opera del decreto del Ministero della Giustizia che viene impugnato, il ricorso è stato respinto ed il tutto è stato rimandato alla trattazione collegiale in camera di consiglio del 9 ottobre 2013.
Abbiamo sondato, un po, anche gli umori del mondo forense attraverso il pensiero ed il parere di due legali-politici. Uno dell’area di minoranza ed uno della maggioranza. L‘ avv. Antonio Pepe, in quota minoranza, punta l’indice accusatorio verso Sindaco e Giunta affermando che: ” l’intera vicenda andava affrontata attraverso una soluzione politica e non giudiziaria. Il risparmio dell’intera operazione su scala nazionale viene stimato in 85 milioni di euro ma secondo fonti più credibili saranno appena 25 milioni. Giusto nell’ottica di questi risparmi irrisori si capisce come le strade da percorrere avrebbero dovuto essere diverse. Ci si è mossi tardi e nelle sedi sbagliate> .
Diverso il parere dell’ avv. Daniela Sindaco la quale afferma:< Come maggioranza è stato fatto tutto il possibile, ed anche più, per salvare la sede del Tribunale. Il Sindaco ha incontrato già da Aprile i Comuni del comprensorio per intentare un’azione comune. Al rifiuto, poi, di compartecipazione alle spese per il mantenimento della sede con delibera di Giunta abbiamo stabilito che ci saremmo addossati come Comune di Galatina l’intero costo (40 mila euro n.d.r.). Abbiamo fatto, infine, ricorso al Tar, ora non ci resta che l’ultimo tentativo il 9 Ottobre ; la discussione di Camera di Consiglio. Purtroppo è stata una storia scritta da altri e già da tempo. Noi abbiamo la coscienza tranquilla di aver fatto pienamente il nostro dovere. >
“Dispiace- conclude- per i cittadini che ora avranno il disagio di doversi spostare da Galatina ad ogni piccola esigenza e dispiace anche per i tanti colleghi che dovranno sottoporsi allo stesso disagio>.
Intanto presso la sede, o meglio dire ormai l’ex sede, del Tribunale sono in piena fase di “trasferimento” tra plichi, cartelle e cartoni che ci fanno capire chiaramente come sia giunto il momento, purtroppo, di cominciare a pensare a come utilizzare al meglio l’immobile tra poco desolatamente vuoto.