di p.z.
Abbiamo scavato un pò nei retroscena e negli atti pubblici che han fatto da corollario a questa 64.ma edizione della Fiera Campionaria ed abbiamo capito perchè, in fondo, non ci si poteva aspettare nulla di più di quanto si è visto. Cominciamo col dire che già dall’inizio il solo pensare di poter organizzare una Campionaria in circa 20 giorni era già di per se cosa assai velleitaria a meno che qualcuno non avesse qualche parentela con almeno uno dei Santi protettori della città. E’ risultato evidente che nessuno avesse alcuno di questo tipo di legame. Partiamo allora dagli atti pubblici. Il 5 Giugno la Giunta comunale, con delibera n.191, decide che pur in carenza delle necessarie risorse e nell’indisponibilità del Quartiere fieristico la 64.ma edizione si farà per “garantire continuità e rilancio delle attività dell’industria, del commercio e dell’artigianato”. Stante l’indisponibilità del Quartiere Fieristico viene individuata “quale area idonea allo svolgimento della manifestazione gli spazi adiacenti il medesimo Quartiere Fierstico che non siano interessati al mercato settimanale” Stabilisce inoltre di dovere “procedere, per l’individuazione del soggetto organizzatore, mediante avviso pubblico di manifestazione di interesse da parte di terzi privati”. Scadenza dei termini per partecipare alla selezione il 13 Giugno. Restano appena 13 giorni per organizzare la manifestazione. Nei giorni successivi con ordinanza sindacale viene disposto lo spostamento del mercato settimanale del Giovedi 27 Giugno a domenica 23. Successivamente, però, l’Associazione selezionata per organizzare la manifestazione rinuncia all’incarico. In fretta e furia viene affidato, in alternativa, l’incarico alla P.Arte e la sede per la Campionaria viene spostata nel Chiosco del Palazzo della Cultura. ” In pochi giorni ed in una sede inadeguata non si poteva fare nulla di più nè di meglio> dichiara Luigi Rigliaco, uno degli organizzatori, a chi gli chiede lumi sui come e perchè di tale situazione. Tanta, forse troppa improvvisazione per una Fiera che ha tanta storia e cultura alle spalle ma che dall’ amministrazioni Garrisi in poi ha intrapreso inesorabilmente un lento ed inesorabile declino sino a giungere all’attuale stato comatoso . Se si tratta di accanimento terapeutico sarebbe stato e sarà molto meglio staccare definitivamente la spina. Un apprezzamento va comunque rivolto al sindaco Montagna, al suo vice Forte ed all’ass. Vantaggiato che con la loro presenza, nel bene o nel male, almeno loro ci hanno messo la faccia.