Lo certifica il Dipartimento del Territorio ed Ambiente che rigetta anche le obiezioni della Segreteria della Rifondazione Comunista.

Palazzo Orsini1di p.z.

Il progetto Pantacom per la realizzazione di un’area commerciale integrata in Contrada “Cascioni” supera l’esame della  verifica di impatto ambientale (V.I.A.) in quanto “nel complesso, l’intervento proposto non comporta significativi effetti negativi sull’ambiente e che pertanto possa essere escluso dalla procedura di valutazione d’impatto ambientale a condizione che vengano rispettati i protocolli di intervento previsti in progetto” Ci sono, però, due “se”.

Il primo di essi è che la Ditta Pantacom deve verificare ed esplicitare se “dall’impianto progettuale esista la possibilità dell’ insorgere di inquinanti e rumori non previsti che richiedano apposita valutazione”. Il secondo che la stessa ditta “produca una relazione geologica dalla quale risulti la piena compatibilità dell’intervento con la tipologia di area interessata e la insussistenza di nessun ciglio di scarpata nell’area di intervento”. Si può quindi dire, in sintesi, che dopo l’analisi della documentazione prodotta dalla Pantacom sull’impatto ambientale derivante dalla realizzazione di un megaparco in contrada Cascioni non vi è nulla da obiettare da parte del Dipartimento del Territorio ed Ambiente.

Entro i termini di legge era pervenuta contro il progetto un’ unica osservazione con una  nota prodotta dalla Segreteria della Rifondazione Comunista le cui adduzioni sono state respinte con una doppia motivazione. La prima perchè  trattandosi di effetti di impatto sull’ ambiente le valutazioni di carattere urbanistico, socio-economico ed economico finanziario attengono ad aspetti diversi e pertanto non suscettibili di valutazione nel contesto di valutazione di impatto ambientale. La seconda, con riferimento alla presunta mancata ottemperanza procedurale nel rispetto dell’ambiente da parte della Pantacom, la Società avrebbe agito nel pieno rispetto dell’art. 20 del D.Lgs.  n.152/2006.