Il Sedile

Galattica sfrattata da due locali su tre di via Cafaro.

Cronaca

Situazione paradossale quella che si è creata tra la Giunta comunale e l’associazione Galattica. Paradossale ed oltretutto senza una spiegazione plausibile, almeno apparentemente.

Avevamo lasciato la vicenda con la pubblicazione su questa pagine di una bolletta di consumi energetici di circa 15.000 euro intestata all’associazione gestore di Luoghi Comuni la quale però è dal 2021 che non gestisce detti spazi che sono stati assegnati in comodato d’uso gratuito nel 2021 all’associazione gestore di Galattica. Nessun riferimento a chi competeva in ambedue i due casi l’intestazione delle utenze. Né qualcuno si è mi preoccupato mai di quei consumi che si sono accumulati nel tempo senza che nessuno mettesse mani in tasca.

Ritorniamo ora ai locali assegnati nel 2021. Si legge nella DGC n.387 del 10/10/2024 che a Galattica nel 2021 “in attuazione del progetto esecutivo era stato individuato lo spazio destinato allo svolgimento delle attività e che per la realizzazione delle attività previste sono stati destinati alcuni spazi già riservati a “Luoghi Comuni” e concessi in comodato d’uso gratuito all’Associazione Giovani Realtà APS; che in particolare gli spazi comprendevano: il cortile di ingresso, la stanza a sinistra denominata segreteria e la Sala Celestino Contaldo“.

Dunque tre stanze erano state ritenute strutturali all’espletamento del progetto. Improvvisamente, sempre nella stessa Delibera, si legge che la Giunta Comunale, per la prosecuzione delle attività del progetto Galattica negli spazi del Palazzo della Cultura “Zeffirino Rizzelli”, ha ritento più che sufficiente la sola sala denominata “sala prove registrazione” con accesso dall’ingresso alla struttura da Via Cafaro n. 8.

E non è tutto, perchè la stessa sala deve essere condivisa, con priorità a Galattica, per le attività delle Politiche Giovanili e quelle della Commissione Pari Opportunità poiché il consigliere delegato, Francesco Sabato, e la Presidente Avv. Elvira Licchetta hanno fatto ufficialmente richiesta ed che è stata accolta.

Delle intestazioni e pagamento utenze neanche un cenno. Dovevano essere a carico del Comune? Bene, si intesti le utenze (meglio tardi che mai) e paghi il debito nei confronti dell’Enel. Dovevano essere a carico delle associazioni allora cosa si aspetta ad azionare la dovuta azione risarcitoria? Questi silenzi e queste azioni ritorsive, delle cui motivazioni se ne parla abbondantemente in giro, sono atti poco qualificanti per un Ente pubblico.

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