Forse appartengono ad una donna di Ugento scomparsa a Gallipoli circa 10 anni fa di cui si eran perse le tracce. In corso ulteriori analisi
Dopo i primi e più approfonditi esami del medico legale sulle ossa rinvenute sulla spiaggia di Gallipoli si esclude che le stesse possano essere quelle di un neonato. Potrebbe, invece, trattarsi di una persona adulta, morta forse 10 o più anni fa. Bisogna indagare e scavare a fondo nel passato, dunque, per ricostruire il tutto. La raccapricciante vicenda ha preso il via dalla scoperta di una turista che si stava stendendo al sole su una spiaggia gallipolina e che tutto si spettava, tranne che trovare, sotto al telo da mare, dei resti umani che sono stati prelevati dagli agenti del Commissariato di Gallipoli unitamente ai colleghi della scientifica e affidati al medico legale Alberto Tortorella.
È lui che, sulla base dell’analisi di un femore e di alcuni molari, ha escluso possa trattarsi di ossa di un bambino. Era una persona adulta, della quale si sta cercando di stabilire il sesso. e, come si diceva, il decesso dovrebbe risalire ad un decennio fa. Stando alla posizione in cui erano le ossa, sembrerebbe certo che il corpo sia stato seppellito da qualcuno. Le indagini ora si concentrano sull’ipotesi che possa trattarsi di una persona scomparsa circa 10 anni fa e se i resti dovessero dire che si tratti di una donna, il pensiero va inevitabilmente ad una ragazza scomparsa 14 anni fa, nel 1999: Roberta Martucci, di Ugento, la cui auto fu ritrovata proprio a Gallipoli e della quale non si sa più nulla da quel giorno.