“Se sarò sindaco le mie prime due delibere saranno quelle di rimettere in funzione l’orologio e la lampada senza luce”. Sull’ospedale : “Nulla sarà lasciato intentato”.  

De PascalisCronaca/ di Ufficio Stampa Giampiero De Pascalis

Galatina – «Lo impediremo, ci impegneremo, lo difenderemo». Queste le voci verbali che hanno fatto da filo conduttore al discorso di Giampiero De Pascalis, candidato sindaco di Galatina per la coalizione “Obiettivo 2022” (Direzione Italia, Forza Italia, Psi, Udc, e le liste civiche Agorà e La Città), questa mattina all’inaugurazione del comitato elettorale. Il metodo De Pascalis si è concretizzato con lo start ai Cantieri del programma e alla raccolta firme per sondare l’orientamento dei cittadini sulla chiusura del centro storico. Il quesito è semplice: “Volete che il centro storico sia chiuso?” Basta firmare per il “sì” o per il “no” e questa mattina circa un centinaio di persone ha firmato per il no.

Ma non solo il centro storico, De Pascalis si è soffermato a lungo sull’ospedale con una vena di commozione nella voce quando ha ricordato che il “Santa Caterina Novella” ha dato «qualche ora in più di vita a mia madre». E poi gli affondi. «La politica ci ha tolto tutto – ha ribadito De Pascalis –, ma ora basta. Venerdì ho incontrato il commissario straordinario, Guido Aprea, e ho espresso le mie preoccupazioni sull’ospedale e i miei dubbi sul centro storico. Non si tratta di avere l’ospedale sotto casa, ma di avere un sistema sanitario razionale ed efficiente rispettando i soldi pubblici. Sono un costruttore, ma non capisco per quale ragione si debba chiudere un ospedale, il nostro, costato tanti soldi pubblici e ancora in corso di ammodernamento con la ristrutturazione delle sale parto quando hanno deciso di chiudere i punti nascita, per costruirne un altro. Non capisco perché da Lecce a Gallipoli ci debba essere il vuoto. Sull’ospedale noi non lasceremo fare. Mi chiedo per quale ragione l’ospedale di Galatina sia passato dal I livello a quello di base».

Un discorso con rimandi anche a chi aveva un posto nella giunta Montagna e oggi chiede al commissario straordinario di lottare per l’ospedale. «Mi chiedo dove stavano questi politici – ha affermato De Pascalis – visto che durante il loro governo la Regione ha deciso di far morire il nostro ospedale. Non illudiamoci, i posti letto che vogliono darci renderanno antieconomica la struttura e alla fine sarà chiusa, il disegno è già fatto».

E poi l’annuncio delle prime due delibere, se sarà sindaco, due atti simbolici per la città: «Serviranno poche migliaia di euro per rimettere in funzione l’orologio e la Lampada senza luce del nostro concittadino Martinez. Saranno le prime due delibere, per dare un segno tangibile e simbolico della città che riparte».