L’esperimento è nato da un’idea del Laboratorio di Fisiologia Generale ed Ambientale dell’Università del Salento
Lecce – Nel dialetto locale sono dette le Municedrhe, il nome scientifico è, invece, Cantareus apertus: si tratta in parole povere delle comunissime lumache di terra, molto diffuse nelle nostre campagne. Grazie a loro, sensibili ‘organismi sentinella’, si potrà controllare lo stato di salute dell’ambiente in Città.
Studiando, infatti, gli effetti e le risposte indotti negli organismi sentinella dall’esposizione a contaminanti chimici presenti nell’aria e monitorando lo stato di salute degli animali e la comparsa di eventuali danni alle cellule dell’apparato respiratorio, si avrà una vera e propria rete per il biomonitoraggio urbano della qualità dell’aria.
L’esperimento, che sta interessando il capoluogo pugliese, è nato da un’idea progettuale del Laboratorio di Fisiologia Generale ed Ambientale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali dell’Università del Salento, subito accolta positivamente dall’assessorato alle Politiche Ambientali del Comune. Il progetto ora è entrato nel vivo, passando alla fase operativa.
“L’utilizzo di questo organismo – ha spiegato l’assessore Andrea Guido – viene incontro a una necessità di spiccata rilevanza e attualità in campo ambientale, che è quella di studiare e standardizzare metodologie innovative, sensibili e facilmente eseguibili per la valutazione dell’impatto dei contaminanti chimici nel nostro ambiente. A differenza di quanto accade con le tecniche di monitoraggio automatiche, lo studio di organismi bioindicatori permette di evidenziare l’impatto biologico dell’inquinamento su scala temporale e geografica, permettendo di superare il concetto di “monitoraggio puntiforme” assicurato dalle centraline di monitoraggio automatizzate gestite da Arpa Puglia. Ecco perché ho deciso immediatamente, non appena mi è stato proposto, di dare seguito a un progetto del genere. L’allestimento di tale rete di biomonitoraggio, inoltre, consente alla città di Lecce di proporsi come città d’avanguardia nel sud Italia per quanto attiene il monitoraggio della qualità dell’aria in ambiente urbano”.
Inoltre, con tale iniziativa si intende anche perseguire – afferma ancora l’assessore Guido: “un’azione di valorizzazione e tutela della biodiversità locale nei suoi diversi aspetti e forme, anche in considerazione del fatto che questo gasteropode ha proprio nella Provincia di Lecce una sua specifica area di diffusione”.
Le stazioni di monitoraggio sono state collocate nei luoghi a maggiore intensità di traffico veicolare: la rotatoria ingresso nord (Brindisi), la rotatoria Viale Japigia – Viale Giovanni Paolo II, l’isola spartitraffico ingresso sud (Lecce – Maglie), la rotatoria Viale Gallipoli, la Villa Comunale.
10 marzo 2014