Il 25 e il 28 novembre presso la Biblioteca del negroamaro e delle terre d’arneo di Guagnano ci sarà la III edizione di IF FESTIVAL Conversazioni corali di genere. Curata dall’assessora alle politiche sociali, Giusi Ricciato e dall’assessore allo spettacolo Andrea Rizzo.

L’edizione di quest’anno è dedicata al tema del “maschilismo orecchiabile,” ispirata dall’opera di Riccardo Burgazzi, un fenomeno pervasivo che tende a rendere accettabili e persino normali i comportamenti sessisti della vita quotidiana. Il “maschilismo orecchiabile” si manifesta nella cultura popolare, nelle strutture familiari e nei rapporti personali, dove atteggiamenti e linguaggi maschilisti vengono interiorizzati a tal punto da apparire scontati e inevitabili.

È così che ci si ritrova a “cambiare per non morire”, nome scelto per la III edizione, in un senso profondo ci si adatta a queste dinamiche, si accetta di minimizzare il sessismo per non essere sopraffatti, annullando parti di sé pur di sopravvivere.
L’analisi di questo fenomeno, come evidenziato anche dalle opere di Maria Donata Bologna nella sua mostra RAME, indaga come il maschilismo si insinui nei rapporti familiari e nelle aspettative sociali, inculcando ruoli di genere che condizionano pesantemente l’autopercezione di uomini e donne. Le opere di Bologna mettono a nudo queste catene invisibili che si tramandano nel contesto domestico, riflettendo una cultura che fatica a riconoscere e disarmare il patriarcato interiorizzato.

Ma come suggerisce il tema, c’è un’altra lettura del “cambiare per non morire”: non più come adattamento passivo, ma come atto di ribellione e di consapevolezza. Se l’accettazione passiva rallenta il cammino verso l’equità, solo il risveglio della consapevolezza può portare a un cambiamento autentico. L’urgenza oggi non è quella di adattarsi al patriarcato, ma di riscrivere le regole, disinnescando il “maschilismo orecchiabile” e gli stereotipi insiti nel linguaggio e nei comportamenti di ogni giorno.

Questo doppio senso – il cambiare per adattarsi e il cambiare per liberarsi – racchiude una sfida essenziale: trasformare le abitudini che alimentano il patriarcato in un movimento di ribellione quotidiana, un cambiamento che diventa strumento di vita, di crescita e di libertà. L’obiettivo non è solo sopravvivere, ma vivere in una realtà dove ciascuno possa essere pienamente sé stesso.