Eventi/di Massimo Galliotta
I nomi di Melba, pubblicato lo scorso maggio per i tipi della casa editrice Manni di San Cesario di Lecce, tratta le vicende di una giovane donna: «Gli affetti e i rancori, i sensi di colpa e i tradimenti, la rabbia, la disperazione, la gioia e il dolore (che) attraversano la vita di Melba, terzogenita di una ricca famiglia pugliese.
Dapprima con indolenza e poi con caparbietà la giovane donna costruisce una carriera professionale, una storia d’amore, l’esistenza in un’altra città, Milano, lontana da una casa opprimente che, però, resta sempre casa».
Che si tratti di romanzi o di racconti brevi, Sara Notaristefano mette al sole, come fossero panni stesi ad asciugare nei torridi pomeriggi estivi, tutto quello che in molti casi la vita di una donna nata a Sud tiene nascosto: per un’antica vergogna di “paese”, per proteggere la sua prole, la sua stessa vita o molto verosimilmente per un’innata attitudine ad amare anche chi l’amore non lo meriti veramente.
In questo caso l’autrice, che nei suoi romanzi non è mai autobiografica, mantiene intatti tutti i caratteri più tipici del romanzo di formazione: la descrizione di un ambiente sociale ben definito, la narrazione della maturazione della protagonista, un’attenzione particolare ai suoi pensieri e ai suoi sentimenti. Dunque un romanzo per certi versi psicologico che non trascura certamente l’amore e la società contemporanea in cui l’autrice vive e si nutre ogni giorno.
Sara Notaristefano (Taranto, 1980) ha già una lunga storia alle spalle, infatti nel 2012 ha curato un’antologia di testi di canzoni, analizzando i rapporti tra poesia e canzone d’autore: Note di poesia. Canzoni d’autore in lingua italiana, inglese e francese (Stilo).
Dopo alcune pubblicazioni in opere collettanee, nel 2020, ha pubblicato il racconto Breve storia di ordinari alibi familiari, selezionato tra i vincitori del Premio Velletri Libris. La Giuria, che in quell’occasione era presieduta da Nadia Terranova e composta, tra gli altri, da Paolo Di Paolo, Diego De Silva e Antonio Pascale, ha assegnato al racconto anche la menzione speciale.
Nel 2021 ha pubblicato per Divergenze La composizione del grigio, romanzo finalista al «Premio Letterario Libri a 180o» di Sant’Elpidio a Mare, insieme ad autrici quali Silvia Avallone e Marilù Oliva. L’opera è risultata anche tra i romanzi selezionati al Premio Zeno 2021.
Modera la serata la professoressa Maria Angela Madera, già dirigente scolastico dell’IC Merano 2, che in quest’occasione si spoglia del ruolo ricoperto per dialogare con l’autrice del libro. In realtà le due donne, amiche nella vita, entrambe salentine di nascita e alto-atesine di adozione, rispecchiano fedelmente l’immagine della donna moderna, che stigmatizza secoli di maschilismi per esprimere nella più piena libertà narrativa le paure, le voglie e i sogni delle donne di oggi.