I residenti, vero cuore pulsante della città, sconcertati da una lotta senza fine scatenata da un esiguo gruppo di esercenti.
Rubriche/Opinioni/ di “Un gruppo di cittadini, residenti ed esercenti”.
Galatina – Nel mentre infuria e imperversa la polemica sullo chiusura al traffico del centro storico c’è una categoria di cittadini che è sempre rimasta fuori dalla mischia.
Sono i residenti, quelli che ci abitano, che ci vivono, spesso proprietari degli immobili.
Sono quelli che hanno investito i loro risparmi per recuperare dal degrado un patrimonio storico architettonico di inestimabile valore.
Sono quelli che presidiano tutti i giorni, giorno e notte, gli spazi pubblici antistanti contribuendo al loro decoro, alla pulizia, alla sicurezza e al vivere civile.
Sono quelli che, avendone preso consapevolezza, rappresentano un argine e una difesa dall’abusivismo.
Un caso tra tutti, già segnalato alle cronache cittadine, è quello di corte Vinella oggetto di gravi abusi edilizi effettuati nientemeno che da cittadini d’oltralpe.
Corte Vinella si è guadagnata la copertina di una recente splendida pubblicazione Editore Congedo, Costantini autore, ed è annoverata come una tra le più belle case a corte del mediterraneo, un autentico gioiello architettonico meta imperdibile di turisti e visitatori.
Sono quelli che vigilano per salvaguardare il patrimonio pubblico e privato, di cui ne sono fieri, da abusi ed atti vandalici segnalando prontamente.
Sono quelli che, conoscendosi tutti di persona, formano comunità.
Comunità integrata, solidale, forte e radicata nei valori di buon vicinato e di rispetto reciproco, caratteristiche queste da sempre coltivate nella vita degli spazi chiusi delle Corti, delle piccole piazzette e dei vicoli stretti del centro antico.
Certo non mancano le conflittualità, questo è fisiologico, ma nel centro antico, nel bene e nel male, non si è mai soli.
In questo, bisogna riconoscere, la sede della Polizia Locale ubicata nel cuore della città, con i propri addetti svolge un’azione decisiva nel redimere le controversie.
In aggiunta c’è da dire che i proprietari sono consapevoli di non essere realmente proprietari, sentendosi più appropriatamente “custodi” sia perché la durata del bene è di gran lunga superiore alle loro vite, ma soprattutto perché sanno che trattasi di bene vincolato e pertanto bene della collettività.
Considerando ciò, è ovvio che i residenti, vero cuore pulsante della città, rimangono sconcertati quando assistono a” singolar tenzone” scatenata da un esiguo gruppo di esercenti . Esercenti questi che, sfacciatamente, palesano tali comportamenti per dichiarato interesse personale, pretendendo di piegare la comunità intera ai loro scopi.
Invano si è cercato di far comprendere a questi signori che tali comportamenti guastano l’armonia e la magia dei luoghi e danneggiano in primis loro stessi.
Come si fa a non capire che ad un muso lungo di un esercente visibilmente contrariato è di gran lunga preferibile il sorriso di una mamma e le grida di gioia dei bambini che possono fruire liberamente degli spazi pubblici. E che dire dei tanti visitatori e turisti che procedono incantati col naso all’insù; e gli anziani ed i portatori di handicap ed i ciclisti si vogliono considerare?
I residenti conoscono benissimo tutte le attività commerciali presenti nel centro antico che, a dire il vero,non sono molto numerose.
Con quelle attività che si integrano e si adeguano solidarizzano e le adottano in comunità frequentandole e promuovendole; con quelle che manifestano insofferenza e ostilità nei confronti della realtà dei luoghi mostrano indifferenza.
È normale che assistere a manifestazioni di denigrazione del centro antico con esposizione di manifesti da morto e corone per i defunti fa molto male e ferisce chi invece lo adora.
Il centro storico non è Morto ! Al contrario non è mai stato cosi ben curato, recuperato al novanta per cento, rivalutato, ristrutturato pregevolmente, oggetto di interesse e di investimento.
Molti sono gli stranieri che, tra infinite località presenti sul pianeta, hanno scelto di venire ad acquistare a Galatina e viverci. A loro dire è magnifico….così com’è.
Questi nuovi concittadini leggono articoli su carta stampata che non comprendono, lontani anni luce dalla loro visione ed esperienza.
Se un certo tipo di commercio è morto, quello si, ed è morto dappertutto non certo per colpa della chiusura al traffico dei centri storici, non si riesce a capire chi ancora lo vorrebbe impiantare forzosamente proprio nel tessuto urbano meno adatto.
Galatina non è mai stata così bella, asseriscono i visitatori, si è ripresa la sua identità di agglomerato urbano di assoluto pregio.
A questo punto non ci vuole molto per comprendere Le istanze dei residenti.
A loro l’istituzione della ZTL appare un naturale riconoscimento del valore dei luoghi.
A loro la riduzione del traffico veicolare e dei parcheggi selvaggi giunge come una azione di buon senso.
A loro la chiusura totale ha accresciuto le condizioni di sicurezza.
Per tutti questi motivi incoraggiano l’amministrazione a proseguire sulla strada della tutela del centro antico ed invitano altresì l’amministrazione a fare attenzione nel rilasciare licenze commerciali appurando preventivamente se le stesse sono coerenti col tessuto urbano di riferimento.
Una istanza accorata è rivolta perché sia accresciuta la cura, la pulizia e l’igiene.
Una considerazione finale va fatta : nel centro antico si vive o si esercita un’attività per scelta non per obbligo.
Galatina, 06/11/2018
Un gruppo di cittadini, residenti ed esercenti
Elenco firme: Dante De Ronzi, Alessio Filieri, Salvatore Chiffi, Marilena Seclì, Antonio Romano, Giuseppe Selleri, Antonio Marra, Alessandra Filieri, Federica Serra, Alberigo Skera, Piero Santoro, Paolo Congedo, Giuseppe Ciccardi, Fernando Bello, Rosalba Meli, Sterile Lucia.