COS’E’ IL CORAGGIO SE NON UNA MANIFESTAZIONE D’AMORE?
Galatina: il 23 maggio 2014, in Piazza Alighieri ore 11.00, manifestazione in memoria di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco di Cillo,Vito Schifani in occasione del 22° anniversario della strage di Capaci.
Eventi/Galatina/ Comunicato stampa di Anita Rossetti
“Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali
e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”
( Giovanni Falcone)
Non vogliamo semplicemente ricordare, ma fare Memoria dei nostri Morti che ci hanno consegnato un eredità importantissima: le loro idee e il loro Sogno. Fare memoria significa non autocelebrarsi in ipocrite commemorazioni, ma sostenere chi, con la propria vita, oggi sta facendo vivere quel Sogno e quelle idee.
Vogliamo stare al fianco dei vivi per evitare che li facciano diventare nuovi eroi da commemorare.
E’ questa la nostra Responsabilità ed il nostro modo di manifestare amore verso chi rischia ogni giorno, ogni momento, la propria vita e quella dei suoi cari, per quei valori che sembrano passati di moda, ma che invece sono vivi e possono camminare anche sulle nostre gambe!
A Palermo ci sono Uomini che, con ruoli diversi, stanno svolgendo coraggiosamente il loro compito a servizio dell’intero Paese. C’è un pool che si occupa del processo sulla trattativa stato-mafia che vuole fare luce sugli artefici di quella nefasta trattativa che fu causa delle stragi di cui da ben 22 anni vengono portate corone di stato sulle tombe degli eroi.
Per questo, saremo onorati anche quest’anno di una telefonata del Dott. Nino Di Matteo, il PM del pool di Palermo, che continua a cercare la verità malgrado le numerose lettere di minaccia e gli ordini di morte lanciati dallo stesso Riina e malgrado gli innumerevoli tentativi di sottrargli il processo e le indagini.
Avremo anche modo di sentire la voce del suo Caposcorta, il Mar. dei CC Saverio Masi che è anche un prezioso Testimone del processo. Lui è stato il primo Carabiniere a denunciare i suoi superiori di averlo ostacolato nelle indagini che gli avrebbero fatto arrestare Matteo Messina denaro e, prima ancora, Provenzano. Avrebbe potuto evitare questa coraggiosa scelta e chissà, magari avrebbe fatto carriera invece di essere mandato via dal reparto investigativo in cui aveva prestato Eccellente servizio.
Inoltre ci collegheremo con Massimo Ciancimino, il Testimone chiave che, con le sue dichiarazioni, ha permesso si avviasse il processo sulla trattativa stato-mafia, malgrado significasse anche autoaccusarsi di reati che altrimenti nessuno gli avrebbe mai potuto contestare.
Desideriamo coinvolgere gli studenti perché, come diceva Antonino Caponnetto, colui che considerava Giovanni e Paolo come suoi figli, “la mafia teme la scuola più della giustizia. L’istruzione taglia l’erba sotto i piedi della cultura mafiosa” e citando il fratello di Giovanni, Paolo Borsellino, “La lotta alla mafia deve essere un movimento culturale e morale che coinvolga tutti, specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità, quindi complicità”.
Anita Rossetti