Perchè non viene utilizzata qualche unità degli ex LSU? Che fine hanno fatto? Dove sono?
Galatina – Ancora problemi per i cimiteri comunali in parte creati e voluti. Mancando, infatti, una volontà specifica a voler risolvere il problema sembra di assistere al gioco della classica coperta corta quella che se cerchi di coprirti i piedi ti scopri il volto e viceversa.
Avevamo informato giorni fa dello stato di abbandono e di degrado in cui versava il cimitero di Galatina e della mancanza di qualsiasi forma di vigilanza al suo interno. Pochi giorni dopo la denuncia ed il servizio fotografico prodotto su queste pagine qualcosa si è mosso.
Si è mosso, ma come dicevamo con la solita soluzione tampone, provvisoria e cervellotica che risolve un problema e contemporaneamente ne crea un altro. Infatti la custode del cimitero di Noha, che in un primo momento aveva dovuto sdoppiarsi tra Galatina e la frazione, creando disservizio nell’uno e nell’altro cimitero, è ritornata in pianta stabile nella frazione.
A Galatina è stato spostato il custode del cimitero di Collemeto il quale non ne voleva assolutamente sapere del cambio di destinazione ma dopo lunga opera di convincimento, di pressioni e di promesse ha accettato. Naturalmente così facendo è rimasto scoperto di custodia il cimitero di Collemeto al quale è stato ora assicurato il minimo sindacale indispensabile, così come era prima per Galatina ossia l’apertura e la chiusura, a cui per giunta si sta ottemperando con un volontario che nulla ha a che fare con i servizi cimiteriali.
Inutile dire che i disagi creati alla frazione sono notevoli persino nella gestione dell’ordinaria amministrazione. Manca personale al Comune di Galatina? Ma stiamo scherzando? Se qualcuno volesse giustificare la sua incapacità o cattiva volontà a risolvere i problemi con questa scusa meglio che lasci perdere perché dovremmo ricordargli che in qualche angolo sperduto del Comune di Galatina ci sono sempre quelle famose otto (credo siano tali) unità di ex lavoratori socialmente utili (LSU) i quali non si capisce bene se per scelta soggettiva o specifica volontà politica sono lì inutilizzati e senza un compito ben specifico, insomma pagati per far quasi nulla.
Lo stipendio che percepiscono è poca cosa, siam d’accordo, ma perché non cominciare a farlo guadagnare utilizzandoli in lavori e settori in cui vi è bisogno di personale e manodopera come appunto nella situazione specifica? Poi magari col tempo si potrà anche pensare di stabilizzarli a pieno regime lavorativo ma gestiti in questo modo è veramente un’utopia anche il solo pensarlo.