Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
Questa lettera è stata scritta a dicembre del 2001. E’ rimasta conservata e solo ora pubblicata.
Dedico queste poche righe a tutte le persone che non stanno bene, per tutte le volte che di loro non ce ne siamo accorti o peggio ancora per tutte le volte che di loro ce ne siamo fregati, per tutte
le volte che abbiamo preferito non vedere.
A tutte quelle persone che non possono vivere per un qualsiasi motivo una vita “normale”.
Che non possono fare per qualche ragione le cose “normali”.
Che imprecano per ogni giorno che nasce e gioiscono ogni qualvolta il giorno finisce per avere da vivere uno in meno.
Che non hanno voglia di vivere, che non hanno la gioia di vivere, che hanno perso il coraggio di vivere, che si sentono sole e a volte sono lasciate sole.
Che non si accorgono della domenica, che non si accorgono del Natale, che vorrebbero poter spingere il tempo per farlo passare
più in fretta.
Che nessuno ha il desiderio di andare a trovare, che nessuno vuole più ascoltare.
Per tutte le volte che se la sono presa con Dio, per tutte le volte che hanno bestemmiato e per tutte le volte che non hanno pregato.
Dedico questi pensieri, a chi sente la sofferenza di poter vivere ancora a lungo, la sofferenza che fa scambiare il fuoco di un camino con il rosso tramonto di una magnifica giornata di agosto rimasta negli occhi da troppo tempo.
E vien voglia di soffiare per spegnerlo, ma manca il coraggio, no non si può.
Lasciamo un po’ di spazio nei nostri pensieri per chi non sta bene, per chi soffre,lasciamo uno spazio nel nostro cuore per chi ha avuto dalla vita troppo poco.
Volgiamo nel mezzo di una normale giornata, un’occhiata nei loro desideri perduti, diamo uno sguardo nei loro occhi smarriti.
Diamo loro la forza che non hanno, tiriamo forte un respiro e gridiamo loro che LA VITA E’ SEMPRE UN DONO.
Loro ci risponderanno di no.
E forse hanno ragione.