Oggi Montagna spiegherà alla Corte dei Conti i criteri, che ha già disatteso, con cui intende sanare il debito. Intanto ha deliberato con la sua Giunta 2.500 euro alla Meditfilm per la realizzazione di un evento celebrativo su “Ernesto De Martino 50”
Galatina – Oggi, Sindaco, Revisori dei Conti e dirigente Ragioneria Generale sono a Bari davanti all’organo della Magistratura Contabile per presentare, scartate ormai le parole, un piano triennale, scritto, di rientro dalla gravissima esposizione finanziaria in cui è stato trascinato il Comune di Galatina. Dovrà essere un piano serio e convincente altrimenti neanche tutti gli appoggi e le sponde politiche con insistenza cercate e chieste, riusciranno a salvare il Comune dallo stato di dissesto finanziario.
Da un lato vi è stata l’ asfissiante richiesta di stampelle politiche, dall’altro un timido tentativo di dar vita ad alcune iniziative tese a convincere che ora si intende far sul serio. Trattasi naturalmente di parole, di promesse, di dichiarazioni di intenti perché di sostanza vi è ben poca.
Non è detto, ad esempio, come si intende procedere nel recupero dell’evasione. Attenzione non dell’elusione dove con un po’ di applicazione si può venirne a capo, ma dell’ evasione quella dei senza volto quelli che non hanno mai pagato nulla ma che esistono usufruiscono dei servizi ma senza pagarne alcun corrispettivo.
Non contrarremo più mutui nel 2016 e 2017, bene, ma il problema è pagare le rate di quelli esistenti, comprese anche quelle che non ci spetterebbero della Fiera del Salento spa. Saranno venduti alcuni immobili comunali ed il 40 % del ricavato sarà destinato alla loro estinzione. Vendere, di questi tempi, è un verbo assai più facile da coniugare che da realizzare.
Poi, udite, udite la disposizione delle disposizioni: la direttiva all’adozione esclusiva di deliberazioni relative a spese obbligatorie per legge ed a quelle necessarie per evitare danni patrimoniali certi e gravi all’Ente, fino al 31/03/2016.
Qui il dubbio mi viene ed è anche forte, evito di dirvi quale.
Evito di dirvi quale perché è di questi giorni la delibera n. 345 del 23 ottobre con cui si è deliberato di finanziare la Meditfilm per realizzare un evento celebrativo del 50.mo anniversario della morte del prof. Ernesto de Martino.
Si legge nella delibera ”che il Legale rappresentante della Meditfilm Soc. Coop. con sede in Galatina, via Luce, 54, con nota del 6 ottobre 2015, prot. n. 34714, ha proposto a questa Amministrazione un evento da inserirsi nel programma di iniziative “Ernesto De Martino50”, dedicate alla celebrazione del cinquantesimo anniversario dalla morte dell’antropologo”
Vuoi che l’Amministrazione Comunale, incoerentemente con quanto dichiarato nella delibera di approvazione dei criteri per la formulazione del bilancio 2016, non accettasse la proposta della Meditfilm? L’ha accettata, ha accolto la proposta e deliberato che alle spese da sostenere per l’organizzazione dell’evento (allestimento della serata e ospitalità dei relatori a cura di Meditfilm Soc. Coop. con sede in Galatina), questo Comune potrà collaborare concedendo l’uso della Sala del Palazzo della Cultura e contribuendo alle spese necessarie all’organizzazione dell’evento quantificando la spesa nella misura di € 2000,00 oltre iva 22%.
Ora con tutto il rispetto per la rispettabilissima figura del prof. Ernesto De Martino, con tutto il rispetto per chi fa il proprio lavoro e chieda soldi pubblici per poterlo fare, la domanda che pongo agli amici lettori è una soltanto: come può un Comune che ha deliberato di voler procedere esclusivamente alla deliberazione di sole spese necessarie ed indispensabili e di salvaguardia del patrimonio comunale da danno certi poi deliberare di concedere 2.500 euro ad una Società privata perché organizzi un evento da inserire nel programma delle iniziative “ Ernesto De Martino 50”?
Vi sembra si tratti di una spesa obbligatoria per legge? Vi sembra si tratti di una spesa per la salvaguardia del patrimonio comunale da danni certi? Nessuna delle due…..Non vi sembra che sia più vera, invece la terza soluzione ossia che il lupo perde il pelo ma non il vizio. Vorrei concludere citando Cicerone e senza aggiungere altro se non la traduzione in italiano.
Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra? Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia?
“ Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi? Fino a che punto si spingerà la tua sfrenata audacia?” (Cicerone, Oratio in Catilinam)