I commercianti denunciano cali vendite spaventosi causa scelte sbagliate.

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Cronaca/Galatina/ di p.z.

Galatina – Il mercato settimanale è in agonia. Occorrono interventi pronti e decisi altrimenti seguirà la sorte di altri suoi illustri consanguinei . I commercianti sono sul piede di guerra e hanno ragioni da vendere, minacciano di abbandonarlo. Il mercato ieri mattina era semideserto, pochissima gente.

Per fortuna che ci stanno qualche centinaio di turisti che circolano altrimenti sarebbe un mortorio” afferma il sig. Coluccia un commerciante di scarpe di Noha.

D’accordo, ci sta poca gente , ma non sarà per caso anche perché tanta gente ha abbandonato la città e si stabilita già al mare o in campagna, siamo a Luglio inoltrato in fondo

“ Nelle altre stagioni è anche peggio- ribatte il sig. Coluccia- questa è una zona aperta che amplifica ogni fenomeno meteorologico. Un soffio di vento diventa una bufera, una pioggerellina diventa un diluvio. La gente ci pensa su cento volte prima di uscire di casa ed avventurarsi da queste parti. Oltre la metà dei mercati va a vuoto solo per contrarietà meteorologiche”

Gli chiediamo di quantificare il calo del volume dei suoi affari in percentuale

“ Circa del 90%, tenga presente che ormai a Noha il lunedì vendo il triplo rispetto a Galatina, I miei clienti di Aradeo, Sogliano, Cutrofiano vengono ormai a trovarmi a Noha per non sobbarcarsi al disagio di raggiungere il mercato di Galatina”

E’ un problema di collocazione un po’ per tutti. Per il sig. Nico di Galatone, settore abbigliamento, alla domanda su cosa ne pensa del mercato di Galatina attacca deciso senza farsi pregare:

“ E’ inconcepibile- afferma- destinare come collocazione di un mercato una zona che ha una sola strada di accesso alla zona mercatale e con pochi parcheggi a disposizione. Se una persona deve perdere 40 minuti per arrivare con la macchina e parcheggiare è chiaro che sceglierà altre soluzioni. Anche per noi arrivare qui ed andarcene è una tragedia. I nostri camion da sotto il ponte non passano ci tocca utilizzare esclusivamente la strada “di Lecce”, poi aggiungiamo il traffico da e per Lecce e la gente a piedi qua non ci viene perché è effettivamente pericoloso”.

Ma gli affari come vanno?

“ Siamo tre fratelli e tutti e tre stiamo pensando seriamente di lasciare il mercato di Galatina. Rispetto alla via di Galatone abbiamo avuto, ognuno di noi, un calo di vendite dal 40 al 50%. Se vuole sono lì può sentire anche loro”

Me li indica con la mano ma è stato sufficientemente chiaro lui per tutta la famiglia.

Non cambia la musica neanche ad ascoltare il sig. Spagna anch’egli del settore abbigliamento.

“ Spostare il mercato da queste parti è stata la più grossa delle fesserie che si potesse fare. La soluzione l’avevamo fornita noi commercianti agli amministratori ma loro sembra non vogliano tenerne conto”

Quale sarebbe questa  soluzione?

“ I mercati in tutta Italia si fanno nel centro cittadino. Là dove hanno adottato soluzioni cervellotiche come a Galatina, Maglie, Gallipoli isolando il mercato, ne stanno decretando la morte. Abbiamo suggerito di utilizzare Piazza Alighieri in tutta la sua circonferenza lasciando libera la zona della “Pupa”, e poi snodarci da Viale Aldo Moro sino al Piazzale della Stazione. Metro alla mano ci stiamo tutti e la soluzione trova favorevoli anche i commercianti a postazione fissa che avrebbero un centro cittadino rivitalizzato da un gran movimento di gente.”

Invece?

“ Invece siamo qui in una zona dove manca tutto. Faccia una passeggiata verso la zona dei camper. Questa mattina è dovuta intervenire l’autombulanza per un malore, si è dovuta fermare nei pressi della tipografia. Provi a pensare alla malaugurata ipotesi di un incendio: da dove entrano e fin dove possono giungere  i camion dei pompieri? Qui resteremmo imbottigliati con le nostre baracche ed i nostri camion come topi in trappola”

E sul volume di affari?

“ Lasciamo perdere , meglio che lasciamo perdere”.

Allora lascio perdere.

Non se la passa meglio il settore alimentari. Lamentele sparse e generalizzate, qualcuno mi aggiunge che prima aveva tre dipendenti ora lui soltanto è più che sufficiente per tutto.

Un’eccezione però ci sta e la trovo nel settore alimentare. Il sig. Arcadi, è dentro il suo camper a distribuire con tutta la sua famiglia polli o parte di essi ai clienti. Alla mia domanda se le cose vanno meglio adesso o in precedenza mi risponde: “ Non è cambiato nulla. Siamo agli stessi livelli, non possiamo lamentarci di nulla almeno dal punto di vista delle vendite”

Non insisto con altre domande perché sono veramente indaffarati e non vorrei fare la stessa fine di quei polli che stavano rosolando nel girarrosto.

Faccio una capatina verso la zona camper a ridosso dei padiglioni del Quartiere Fieristico. Tre grossi contenitori di spazzatura costeggiano la cancellata del Quartiere. Tutt’intorno spazzatura sparsa ovunque: “e non è un problema solo del giovedì” mi dicono.

Ai lati ed anche all’interno del Quartiere Fieristico erbacce e arbusti secchi alti mezzo metro, l’ideale di questi periodi per quei tipi di incendi che si spandono a macchia d’olio nella nostra macchia mediterranea. La zona, dove insiste lo scheletro di una costruzione, non è poi neanche recintata.

All’ingresso del viale della zona Fiera, nei pressi del passaggio a livello, stessa situazione. Sul lato sinistro un campo con erbacce secche ed alte e nella zona terminale, nei pressi della tipografia, un canneto. A destra altro campo con sterpaglie  che si snodano sino al confine con un campo di grano con grosse balle di fieno depositate al suo interno. Inutile chiedere che fine abbia fatto l’ordinanza dell’obbligo di recinzione dei campi incolti tanto si vede benissimo a vista d’occhio.