A chi non troppo velatamente aveva chiesto le sue dimissioni dalla CSA ha fatto capire di non averne la minima intenzione.
Galatina– Il Segretario del PD, Antonio De Matteis, ci aveva inviato giorni fa alcune righe con le quali, tra le altre, ci informava che l’incontro con il Presidente della CSA, dott. Afredo Torrone, era stato rinviato al 6 febbraio per la concomitante presenza a Galatina di Alessio Ciacci sulla raccolta differenziata.
In quelle righe ad integrazione o chiarimento, a quanto da me scritto in precedenza, aggiungeva :” Intendo precisare che il Dr. Torrone ha da tempo accettato il nostro invito e la sua presenza nella sede del PD non è in alcun modo da intendersi nella veste dell’imputato, come lei maliziosamente suggerisce nel suo articolo, ma in quella del professionista che, come responsabile di una delle più importati aziende partecipate dal Comune di Galatina, viene a dialogare con il Partito di maggioranza relativa di questa Amministrazione. Quindi nessun fine inquisitorio, ma certamente, conoscitivo”. Il link è quello relativo all’intervendo del segretario del PD.
I fatti non sembrano essere andati esattamente come ha cercato di far capire il Segretario del PD e la realtà è stata molto più vicina, invece, “a quanto da me maliziosamente suggerito nel mio articolo”.
L’incontro tra il Direttivo del PD ed il Presidente della CSA si è svolto senza la presenza del Sindaco, nonostante lo stesso fosse stato anch’egli invitato. Lo riferiamo al lettore come puro dato di cronaca.
L’incontro non è stato certamente di quelli del tipo “quanto ci vogliamoci bene”. Un po’ di accuse son volate e neanche tanto velate o diplomaticamente celate. Alcune di esse in particolare avevano uno scopo ben preciso: quello di invitare e spingere il Presidente della CSA alle dimissioni “diplomatiche” quelle che poi si occultano sempre con un altrettanto diplomatico “per sopraggiunti impegni di carattere professionale”. Ad un certo punto circolava già in sala, a detta di alcuni dei presenti, anche il nome del pretendente successore all’incarico, uno che è stato definito “assai vicino al segretario De Matteis”.
Tornando alla dialettica sviluppatasi tra le parti, le accuse che sono state mosse al dott. Torrone sono state del tipo “ Non sei stato nominato per fare il tecnico ma per rappresentare la parte politica all’interno della CSA”
Ed ancora: “ Avresti dovuto interpellare il partito che ti ha nominato Presidente prima di fare il decreto ingiuntivo al Comune”
Ed altro: “ Il decreto ingiuntivo è stato una mossa politica sconveniente per il Partito e per l’Amministrazione, il Presidente in quanto rappresentante della parte politica non doveva metterla in imbarazzo remando contro.”
Non è andata però come la maggior parte pensava o sperava o spingeva per ottenere in quanto il dott. Torrone, seppur spinto in vari modi e forme, non ha manifestato la pur minima volontà di dimettersi anzi ha replicato alle accuse che gli erano state mosse ricordando al Direttivo che quando il PD fece di tutto per convincerlo ad accettare l’incarico di presidenza egli ebbe a dire a chiare lettere che non sarebbe mai stato un presidente politico ma solo ed esclusivamente un presidente tecnico e che avrebbe curato gli interessi della Società che presiedeva e non quelli di un partito.
Ha inoltre spiegato la dinamica con cui si sono creati e maturati nel tempo quei debiti/crediti della CSA e che non erano il frutto della sua gestione ma di altre presidenze alcune delle quali di esponenti del PD.
Ha quindi ribadito che egli risponderà del suo operato solo alla Società, alla Città ed allo Stato mettendo in essere ogni atto in suo potere secondo legge per non doversi trovare un giorno nei guai per colpe altrui.
Ha poi concluso dando la propria disponibilità ad essere presente ogni volta che sarà invitato ma solo ed esclusivamente per informare su ciò che la Società, il Presidente e il Consiglio di Amministrazione fanno nell’interesse della Società e della Città.