Il Sedile

Il sole del tardo pomeriggio

“Ammirare ogni tramonto con tutti i suoi colori differenti e poi essere avvolto in un umido crepuscolo”.

Lettere/ di Piero D’Errico

Parlavamo, nella mia scorsa, del tempo che cambia le cose.

Ed io che per nulla al mondo mi sarei perso un raggio di sole, che mi lasciavo bruciare dal sole dell’estate, che amavo il sole bollente, quello che ti cambia il colore della pelle, mi trovai un giorno ad odiare il caldo, il sole troppo forte. Insomma non lo sopportavo più. 

Cominciavo a preferire sempre più il sole delle sei, il sole delle sei del pomeriggio. Quando è tutto più calmo, più lento, quando c’ è meno gente, quando il sole riscalda senza bruciare. Stare ad ammirare ogni tramonto con tutti i suoi colori differenti e poi essere avvolto da un umido crepuscolo.

Stare lì quando il mare si ferma, quando non batte più sulla spiaggia e passeggiare un po’ sulla sabbia, vedere tutto ciò che prima avevo solo guardato. Quando la musica diventa un sottofondo e bagnini e lavoranti si apprestano a pulire la spiaggia e chiudere sdraio e ombrelloni.

Sono passate da poco le otto, fosse per me starei ancora un altro po’ ma una voce mi chiama: “papà!!!”. La conosco bene quella voce, di sicuro c è qualcosa da fare o qualcosa che manca. Devo andare.

Mi allontano che sono quasi le otto e trenta, ed è quasi buio, lontano si vedono le luci accese del Paese. Sembra un presepe illuminato, una bellezza straordinaria. Ed io resto ogni sera senza fiato, incantato. I parcheggi sono vuoti, c è calma e silenzio intorno e mentre mi allontano, ogni tanto mi giro a guardare il mare, come a salutarlo, come a dirgli “a domani”.

Intanto è già comparsa la luna più bianca e più bella che mai e sembra scherzare col mare. Lo illumina, lo fa brillare di tanti luccichii e poi fa tuffare tutta la sua luce sino a illuminare la sabbia.

Tutt’intorno si affaccia dalle case, un profumo di cucina paesana e mentre aspettano, son già seduti intorno al tavolo a raccontare la giornata. Passo davanti alla casa di una famiglia che conosco da anni “buonasera” faccio io salutando anche con le mani.

“Ciao” rispondono loro quasi in coro. E il più piccolo a cui presto sempre la maschera, “ci vediamo domani ? ”“si domani – rispondo io – verso le sei”.

La TV da le ultime notizie, intorno qualche volantino di qualche evento serale da non perdere, una sagra, un ballo, una festa. Perbacco!!! Son passato davanti alla mia casa senza accorgermene. Ero immerso in così bei pensieri, ero immerso nella bellezza del mare, nella grandezza del mare. Torno subito indietro, apro il cancello: ditemi, son qua.

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