Il Sedile

Il via al nuovo canile rifugio è sospeso tra il Tamigi e l’Asso. Intanto liquidato il mese di dicembre al canile privato: 4.630 euro.

Non è ancora possibile acquisire il canile ai beni di proprietà comunale.

Cronaca/di p.z.

Galatina– Non è l’ultimo film di James Bond ma la reale situazioni dei fatti affinché il nuovo canile rifugio, in contrada S. Vito, possa possa finalmente entrare in funzione o meglio dire possa essere acquisito ai beni comunali.

Un breve riepilogo della situazione. La ditta Orione PV srl ha concluso il suo percorso, anzi lo aveva già concluso nell’Agosto del 2013, quando in seguito a nuova convenzione con l’Amministrazione Comunale aveva accettato si sobbarcarsi l’onere di un versamento di ulteriori 15.000 euro, oltre ai precedenti 250.000 già versati, per permettere di procedere al completamento delle opere finali utili alla messa in esercizio del canile.

Da quel momento il cantiere è passato nelle mani dell’Amministrazione Comunale in quanto veniva stabilito tra le parti che le stesse sarebbero state realizzate “ a cura dell’Amministrazione comunale, previa presa in consegna dell’opera come realizzata dalla Società”

Ad oggi, da quanto appreso e visto, il canile è terminato ed è quasi pronto per la sua utilizzazione. Ma c’è un ma, c’è sempre un ma quando il pubblico ed il privato si incontrano, in questo caso sarebbe meglio dire che non si incontrano.

E’ stato fatto l’accatastamento esterno, inviata a tempo tutta la documentazione necessaria all’ASL per ottenere l’agibilità che dovrebbe essere pronta in pochi giorni se non già inviata, ma manca una cosa, la più banale. Non è ancora possibile fare l’acquisizione del canile ai beni di proprietà comunale.

Sembra uno scherzo vero? Ma non lo è. E’ tutto paradossalmente vero ed è dovuto al fatto che la Orione PV s.rl. che ha sede ha sede sociale a Milano, ha un presidente inglese: un tal John Matthew. Ebbene mr. Matthew da tempo informato della formalità da espletare si è reso irreperibile e non si fa vedere dalle nostre parti, nella Valle del’Asso. A cosa è dovuto questo strano ostracismo del sir nei confronti della nostra Amministrazione Comunale? I ben informati lo sanno ma questo è un altro argomento da affrontare in separata sede.

La realtà, in ogni caso, è che tutto è bloccato in attesa che il sig. Matthew si decida a fare questo benedetto passaggio di proprietà ed apprendiamo inoltre che nel frangente dalle originarie mani del gruppo maltese Sunpower Malta Limited, la Orione PV s.r.l. è stata acquisita al 100% dal gruppo tedesco Allianz.

Giochi di alta finanza per il dominio del settore energetico. L’impianto da 9,9 MW in Contrada Vernaleone era stato assegnato originariamente alla romana Sunshine s.r.l che lo ha quasi immediatamente dopo venduto alla maltese Orione PV s.rl. che a sua volta è stata acquisita dalla Allianz e tutto ciò in soli 4 anni e noi in 4 anni siamo ancora fermi alla attivazione di un canile.

Intanto con Determina di questi giorni, intesa come conoscenza pubblica, sono stati liquidati per il mese di Dicembre al canile privato in Contrada Turchio, quello gestito dalla “Cinofilia Soc. Coop. Onlus” (cosa hanno di onlus poi non lo capisco), 4.630 euro per gli 87 randagi “comunali” ospitati nel canile.

Questa determina ci permette di fare alcuni conticini e sottoporveli. Per 87 cani al canile corrispondiamo 4.630 euro il che, supponendo un numero costante di animali affidati, significano circa 56.000 euro l’anno, ogni cane ci costa in quel canile circa 1,77 euro al giorno.

La situazione strutture ricettive comunali resta intanto sempre più critica. A regime pieno funziona il canile sanitario in Contrada Piani ma che ospita appena 20 randagi ed il canile in Viale Jonio nel vecchio cimitero anch’esso con pochissime unità. Il canile in Contrada Latronica, dopo l’ispezione del 2010 dei Nas, ha il suo destino segnato: la chiusura. Dagli originari 460 randagi ospitati è sceso a circa 260 ed andrà avanti sino ad esaurimento totale dei suoi ospiti. Non è possibile ristrutturare? Mi è stato risposto di no in quanto produrrebbe costi superiori rispetto al dover rifare di sana pianta una nuova struttura. Oltretutto, mi è stato aggiunto, il nuovo canile rifugio, quello in Contrada S. Vito, sorge su un’area di circa 2.20 ettari ed il canile ne ha occupati appena 1.20 per cui in futuro nulla osta che possa essere ampliata la struttura attuale per circa un altro ettaro. Come direbbero i “bulgari” di Aldo, Giovanni e Giacomo:” brrrrrrrrrrrr, rabbrividiamo!”.

Il nuovo canile rifugio, appena si potrà stappare sta benedetta bottiglia di spumante inaugurativa, potrà ospitare circa 230 unità e come potete ben capire, facendo due semplici calcoli restiamo sempre in piena emergenza. Abbiamo 87 cani nel canile privato, abbiamo 260 nel canile della Latronica, in totale sono 347 cani a cui dover dare alloggio. Il nuovo canile ne può ospitare 260 per cui siamo restiamo sempre in piena emergenza anche col nuovo canile.

Sarebbe forse prioritario ed urgente che il Sindaco, dott. Montagna, si facesse promotore di una serie di incontri al fine di poter concertare con i comuni limitrofi un’azione mirata e congiunta al fine di riuscire a contenere il fenomeno del randagismo. Non possono continuare ad essere i soli cittadini e le Istituzioni di Galatina a farsi carico del problema e dei suoi costi. E’ troppo comodo e facile per alcuni sindaci del circondario chiedere visibilità e medagliette quando ci sta da spartire ed eclissarsi quando ci sta da mettere le mani in cassa.

Intanto chiuso in un cassetto, anch’esso ad attendere, ci sta bello e pronto il nuovo bando di gara per il rinnovo dell’affidamento in gestione dei canili comunali. Il vecchio come già sapete è scaduto a dicembre ed è stato prorogato sino al 28 febbraio 2014. Sarà sicuramente un bando “aperto”, come si dice, ossia sarà data la possibilità di partecipazione a chiunque abbia i requisiti previsti dalla legge siano essi associazioni, privati o altro e ciò al fine di avere un’offerta quanto più differenziata possibile ed economicamente vantaggiosa per il Comune. Ciò nonostante si stiano diffondendo sempre più voci di alcune tendenze o tentativi in atto che spingerebbero verso l’esatto contrario.

 

 

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