Lettere/ di Veronica Romano
Gentile direttore,
com’è permaloso Lei, sempre a fare le pulci, guardare in controluce quello che fa questa “maggioranza”. Ora se la prende anche con i vigili!
Mi scusi, ma con la Sua esperienza, veramente ha mai pensato che cambiasse qualcosa rispetto a come si amministrava negli anni ‘ 70 per il solo fatto che “questi” si definivano il “nuovo”?
Lei Dr. ZURICO stavo per dire Dr. ZIVAGO che sbadata, mi sembra un tantino “credulone”. .
La parola “nuovo” stava messa lì per catturare il voto di “sciocchi e grulli” non per altro, non per fare differenza.
È come quando ti dicono “pesce fresco” e poi ti accorgi che è vecchio di una ventina di giorni.
E si ricordi Dr. ZURICO, le “persone” vengono prima dei concorsi, non viceversa. Abbiamo tutti chiesto di mettere al centro “le persone” ed ora che abbiamo trovato una maggioranza che lo fa, ci lamentiamo.
Vorrei vedere se fosse Lei al posto loro e un “compare” Le chiedesse una “sistemazione”.
Che farebbe? Glielo dico io: farebbe uguale. Lo accontenterebbe.
E poi gentile Dr. ZURICO, accontentiamoci di come le cose vanno.
Di meglio non c’è ed è questa la cosa più grave.
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Gentile Veronica,
Raccolgo il suo simpatico invito ed eccomi qua a renderle pan per focaccia.
Allora cominciamo col dire che quando qualcuno le dice “pesce fresco” non vuol necessariamente significare “appena uscito dal mare” può anche significare “appena uscito dal frigo. E’ fresco. Sta a chi deve capire cercare di cogliere dove sta l’inghippo. Maledetta lingua italiana, è quella che ci frega.
Di una cosa sono però sono certo. negli anni ’70 si amministrava allo stesso modo di come si amministra oggi ecco perché non sono tra coloro che si batte con la mano al petto ed urla: “ai miei tempi c’erano le mezze stagioni”
Assai più incerto sono su cosa farei nell’ipotesi da lei paventata se un mio “compare” mi chiedesse un posto di lavoro. Senza mettermi a fare il politico, non lo sono mai stato nel vero senso del termine, ed a farle i dovuti distinguo tra chi chiede e perché lo chiede, tra lo stato di bisogno e la ricerca delle comodità di uno stato, le dico che non ho prove concrete per poterla convincere di qualsiasi cosa le dicessi.
Un’altra certezza è quella che bisogna fare sempre le pulci a chi governa, controllare, consigliare, criticare e ciò qualunque sia il colore politico di chi ci governa, perché l’importante è come ci governa e che ognuno svolga al meglio il proprio compito. Un giornale ad esempio che fosse la cassa di risonanza di chi governa è un giornale che non serve a nessuno. Anzi è dannoso. Io non ho mai letto ed ho sempre guardato con sospetto i “giornali di partito” o di “scuderia”, secondo lei quale obiettività può mai esserci in loro?
Per concludere, io direi di non accontentarsi mai, di guardare sempre al gradino superiore e ciò vale per tutti, amministratori, cittadini ed opinione pubblica. Sono un inguaribile romantico (o credulone per dirla alla sua maniera), lo so, ma sono convinto che insieme se ognuno svolge correttamente il suo ruolo possiamo farcela.