Il Sedile

Immigrati: Galatina all’altezza della situazione

“Non possiamo permettere alla paura di renderci complici”.

Cronaca/ Comunicato stampa di Rifondazione Comunista Cittadina e Provinciale

Galatina – Sono sbarcati nella notte a Marina Serra, salvati dai mezzi di soccorso in mare che nonostante le condizioni atmosferiche proibitive sono riusciti a portare a terra 169 migranti pakistani imbarcati sulle coste della Turchia per sfuggire alla loro drammatica situazione di fame e guerra, a causa del perdurante conflitto tra sciiti e sunniti e delle persecuzioni interreligiose ed etniche.

Sono fuggiti dal loro paese per sventare un destino che li vedeva uccisi, torturati o incarcerati.

Sono stati prontamente accolti dal Comune di Galatina e dal Commissario Straordinario dott. Aprea che sta gestendo in maniera solerte ed eccezionale l’emergenza, mettendo a disposizione il Palazzetto dello Sport di Via Montinari, non ancora agibile per le attività sportive, ma che costituisce un tetto sicuro e coperto per i 160 rifugiati che hanno trovato riparo dal gelo e dalla paura dello sbarco.

Ancora una volta Galatina, grazie al Commissario ed ai volontari preposti, si è dimostrata all’altezza di garantire il rispetto dei fondamentali principi umanitari, scritti nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e nella nostra Costituzione.

Praticare la solidarietà verso chi ne ha disperato bisogno ci rende umani e non può toglierci nulla ma solo darci qualcosa.

Aiutare queste persone non diminuisce i diritti degli italiani, non li riduce, ma consente, a chi è a rischio di vita, la sopravvivenza.

Questi esseri umani in grave pericolo saranno presto via dalla nostra città destinati alle strutture di accoglienza ed a noi rimarrà il ricordo di un gesto di umanità e di ospitalità, che ci rende cittadini degni del nostro status.

Purtroppo in attesa di una politica degli ingressi idonea e civile, siamo costretti ad assistere a continue situazioni emergenziali, che rischiano di scatenare vere e proprie guerre tra poveri, tra chi arriva e le popolazioni del territorio su cui si riversa l’emergenza.

E’ necessario e urgente un sistema di programmazione degli arrivi che si integri e non impatti contro i territori, è necessario aumentare le nostre politiche interne di welfare, per evitare che i cittadini italiani, possano equivocare sulla causa della riduzione dei servizi sociali loro offerti, che non è dovuta all’accoglienza, ma ad una scelta governativa di taglio strutturale dei servizi come risposta alla crisi economica.

Non possiamo permettere alla paura di renderci complici, per indifferenza, di politiche di morte e di disperazione.

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