Per il solo consumo di energia elettrica servono circa 5.000 euro l’anno.
Come quasi tutti sapranno, Galatina, è dotata in alcuni punti nevralgici della città, di un impianto di videosorveglianza. Trattasi di 8 videocamere a circuito chiuso che monitorano il territorio al fine di prevenire il verificarsi di reati contro il patrimonio e contro le persone.
Insomma un dissuasore perché oltre a prevenire rappresenta anche una una fonte testimoniale certa e provata di violazioni di legge commesse sul territorio perché incastra con le sue immagini il responsabile.
Tutto ciò però avviene solo in teoria perché poi, praticamente, nessuno dei due obiettivi viene pienamente raggiunto. Bisogna, infatti, sapere che il terminale dell’impianto di videosorveglianza è collocato all’interno del Comando della Polizia Municipale però è spento.
Il che vuol dire che nessuna unità è addetta al controllo ed al monitoraggio della città utilizzando detto sistema. Ciò significa anche prevenzione zero. Perché poi si verifichi il secondo caso, incastrare chi ha commesso qualche violazione o reato, deve trattarsi o qualcosa di veramente grave oppure di una denuncia da parte di qualche cittadino.
Aggiungasi al tutto che nell’intero organico della Polizia Municipale soltanto una o al massimo due unità sono in grado di intervenire sul sistema, sbobinare e risalire ai fatti. A mia menoria, salvo errore, bisogna risalire all’inseguimento in senso vietato effettuato da una volante della Polizia Locale contro un centauro che col suo fare aveva aveva destato sospetti. I fatti risalgono a circa due anni fa.
Per il resto l’impianto centrale è spento, nessuno controlla, e tutto ciò che succede in città resta tranquillamente impunito o quasi.
A tutto ciò, di per se già notevolmente increscioso in quanto l’impianto ha avuto un suo costo d’acquisto, si deve aggiungersi che lo stesso ha anche dei notevoli costi di funzionamento per il solo dover tenere accese le telecamere.
A questo proposito è di questi giorni la Determina n. 1390 con la quale il Dirigente della Polizia Municipale autorizza il pagamento di otto fatture di ENEL Energia relative al consumo di energia elettrica da parte delle otto telecamere dell’impianto di sorveglianza per la complessiva somma di 780 euro.
Insomma ogni videocamera consuma all’incirca dai 90 ai 100 euro a bimestre per complessivi 780 euro che moltiplicati per sei bimestri fanno circa 5.000 euro. Per l’utilizzo che si fa dell’impianto di videosorveglianza è sinceramente un lusso di cui potremmo farne certamente a meno in tempi in cui per ogni esigenza la risposta è : ” non ci sono soldi”.
Naturalmente il tutto avrebbe un senso diverso se l’impianto avesse una sua funzionalità ed una sua utilità pratica..