Rubriche/di Osservatorio Aforisma.

L’Unione europea ha imposto sanzioni senza precedenti contro la Russia in risposta all’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina il 24 febbraio 2022 e all’annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Queste sanzioni si aggiungono alle misure in vigore imposte alla Russia a partire dal 2014 a seguito dell’annessione della Crimea e della mancata attuazione degli accordi di Minsk.

In particolare l’Unione europea ha imposto restrizioni all’importazione, quindi i soggetti (pubblici e privati) russi non sono autorizzati a vendere determinati prodotti all’Unione europea. Allo stesso modo i soggetti (pubblici e privati) europei non possono vendere determinati prodotti alla Russia.

L’elenco dei prodotti vietati è concepito per massimizzare l’impatto negativo sull’economia russa, ma al contempo limitare le conseguenze per le imprese e i cittadini dell’Unione europea.

Le restrizioni all’esportazione e all’importazione escludono i prodotti destinati principalmente al consumo e i prodotti dei settori sanitario, farmaceutico, alimentare e agricolo, al fine di non danneggiare la popolazione russa. I divieti sono attuati dalle autorità doganali dell’Unione europea.

Non possono essere esportate dell’Unione europea verso la Russia:

  • tecnologie d’avanguardia (ad esempio computer quantistici e semiconduttori avanzati, elettronica e software di alta gamma);
  • alcuni tipi di macchinari e attrezzature per il trasporto;
  • beni e tecnologie specifici necessari per la raffinazione del petrolio;
  • attrezzature, tecnologie e servizi per l’industria dell’energia;
  • beni e tecnologie per i settori aeronautico e spaziale (ad esempio aeromobili, motori aeronautici, pezzi di ricambio o qualsiasi tipo di equipaggiamento per aerei ed elicotteri);
  • prodotti per la navigazione marittima e tecnologie di radiocomunicazione;
  • una serie di beni a duplice uso (beni che potrebbero essere utilizzati per scopi sia civili che militari), quali droni e software per droni o dispositivi di cifratura;
  • beni di lusso (ad esempio automobili, orologi e gioielli di lusso);
  • armi da fuoco ad uso civile e altro materiale militare.

Non possono essere importate dalla Russia i prodotti come petrolio greggio (da dicembre 2022) e prodotti petroliferi raffinati (da febbraio 2023), con limitate eccezioni carbone e altri combustibili fossili solidi; acciaio, prodotti siderurgici e ferro; oro, compresi articoli di gioielleria; cemento, legno, carta e materie plastiche; prodotti ittici e liquori (ad esempio caviale, vodka).

Inoltre, per colpire l’economia russa, che dipende fortemente dall’importazione di servizi da imprese europee, l’Unione europea ha vietato la fornitura di determinati servizi rilevanti per le imprese al governo russo o a qualsiasi persona giuridica, quali società e altri enti o organismi, con sede in Russia.

Dal 4 giugno scorso è vietato prestare, direttamente o indirettamente, servizi contabili, di auditing (compresa la revisione legale dei conti) e di consulenza in materia fiscale, come anche servizi di consulenza amministrativo-gestionale o di pubbliche relazioni. I servizi di lobbying potrebbero costituire servizi di pubbliche relazioni e rientrare quindi nell’ambito del divieto.

Per rafforzare ulteriormente la pressione sulla capacità industriale della Russia, nell’ottobre 2022 l’Unione europea ha deciso di ampliare la gamma dei servizi che è vietato fornire alla Russia includendo i servizi di consulenza informatica, consulenza giuridica, architettura e ingegneria.

Nel dicembre 2022 è stato aggiunto il divieto di prestare servizi pubblicitari, di ricerca di mercato e di sondaggi di opinione, come anche servizi di prova e di controllo tecnico di prodotti.