Il Sedile

“In politica non si improvvisa, si studia”.

“Conoscere per capire, capire per cambiare”

Rubriche/Opinioni/di Luigi Mangia

La campagna elettorale delle amministrative, appena archiviate a Galatina, è stata regolata dall’improvvisazione. La dimostrazione più evidente è stata quella di vedere in campo ben 500 candidati e la dimostrazione è stata quella che di alcune liste hanno avuto zero voti, 2 o 3 voti, se non è un fallimento, sicuramente è improvvisazione e quindi mancanza di selezione dei candidati.

Per riflettere la crisi e quindi la rinascita del centro – sinistra in città, non si può fare l’errore dell’improvvisazione, ma bisogna riflettere, studiare le ragioni remote e presenti della crisi ed in particolare guardare ai cambiamenti in politica del presente.

Il capitolo più interessante è quello della crisi dei cinque stelle, del comportamento di Giuseppe Conte rispetto al governo Draghi, e della convergenza tra il Segretario della CGL Landini, Beppe Provenzano PD, Francesco Boccia e la truppa dei cinque stelle che vogliono uscire dal Governo. Il comportamento per loro e la parola d’ordine di questo schieramento è quella di distribuire denaro da prendere dalle Banche Pubbliche, per far fronte all’inflazione.

Questo comportamento politico è stato sperimentato dalle democrazie degli anni 30 del ‘900 che portò alle pagine tristi dei Governi totalitari e autoritari, in Europa il nazismo ed il fascismo. Oggi, in crisi è anche il vocabolario della politica. Al posto del centro – sinistra, si parla di campo largo in cui il protagonista è il partito democratico.

L’altro capitolo pieno d’ombre è il centro, in cui ci sono più sigle che elettori, esempio di grande confusione e smarrimento politico. Nella nostra città, le ultime amministrative, hanno dimostrato comportamenti di trasformismo, di cambio di casacca politica, di opportunismo, di populismo. Ha perso la città perché il sindaco eletto è a Palazzo Orsini solo per appena 86 voti di differenza rispetto al suo competitore Amante, non solo, ma è sindaco grazie ai voti di Collemeto.

Fabio Vergine era stato presentato come una novità, come una figura di rinnovamento, un imprenditore di successo capace di soddisfare il desiderio di rinascita della città, e il suo recupero del passato nel quale Galatina si era fatta apprezzare per le sue capacità culturali e imprenditoriali. Di tutto questo nulla si è verificato, in più l’improvvisazione continua ad essere la forza che impedisce alla città di avere una discussione politica vera capace di parlare di futuro e non di come eravamo.

Sarebbe utile che tutti prima di pensare di ricostruire il centro – sinistra studiassero un po’ di più e soprattutto studiassero la storia della città. L’invito che io faccio è il seguente: conoscere per capire, capire per cambiare. Lo studio è la medicina per superare la crisi e liberare il dibattito dall’improvvisazione.

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