Cronaca/di Comunicato Stampa
“Come si potrebbe essere contrari a una legge regionale che istituisce un infermiere di famiglia e di comunità che accanto al medico di base assiste a casa il paziente che ha bisogno di assistenza più continua.
Non si può perché è esattamente quella medicina che non è solo ospedaliera, ma territoriale e che se funzionasse bene sarebbe in grado anche di risolvere il problema di intasamenti del pronto soccorso.
“La proposta di legge ‘Percorsi formativi e progetto pilota su infermiere di famiglia e di comunità’ (in attuazione a quanto disposto dal DM 77 del 2022), incardinata in Commissione Sanità è perci? molto valida dal punto di vista normativo, ma voglio anche essere concreto e realista, perché se sono anni che denunciamo la carenza di infermieri negli ospedali e in tutte le strutture sanitarie, senza contare le RSA, come possiamo garantire altri infermieri in più all’assistenza domiciliare? Per questo motivo ho voluto audire gli Ordini dei Medici e delle Professioni infermieristiche della Puglia per conoscere il loro punto di vista.
“Dalle parole del vicepresidente Ordine dei Medici, Franco Lavalle, e del presidente dell’Ordine delle Professioni infermieristiche, Saverio Andreula, è apparsa la necessità di far partire il progetto pilota, ma bene e per farlo è necessario seguire le linee guida tracciate dal DM 77/2022 che porti ad un progetto ben definito e condiviso con il ruolo dell’infermiere di famiglia rispetto al contesto sanitario di riferimento. Il tutto all’interno di un riequilibrio complessivo del Sistema Sanitario Regionale del personale medico ed infermieristico.
“Un bagno di realismo che oggi era necessario fare prima di andare avanti con una PdL ottima negli intenti, ma che una volta approvata potrebbe non trovare piena attuazione.”