Giampiero De Pascalis: “Non è una battaglia di campanile ma di difesa del diritto alla salute”.
Galatina – La battaglia per difendere il diritto alla salute dei cittadini di Galatina e dei comuni limitrofi si è spostata nelle aule della giustizia amministrativa. I legali a cui ho dato mandato di difendere le nostre ragioni, Valentina Mele e Marco Calzolaro, hanno presentato il ricorso al Tar di Lecce. In calce la mia firma e quella di centinaia e centinaia di cittadini residenti a Galatina e nei comuni confinanti. Davvero tanti.
Ho deciso di assumere in prima persona questa battaglia dopo aver constatato la colpevole inerzia e indifferenza del sindaco di Galatina, Marcello Amante, e della sua maggioranza, che non hanno mosso un dito per far valere il diritto alla salute. Sono rimasti sordi alle preoccupazioni dei cittadini che hanno fatto la fila per firmare il ricorso e anche nel giorno di San Lorenzo hanno acceso una stella per l’Ospedale partecipando al primo incontro organizzato proprio per decidere come tutelare la nostra salute.
Con questo ricorso non abbiamo messo in discussione le scelte della Regione, ma contestato – sul piano giuridico – il mancato rispetto del decreto ministeriale 70 con cui sono stati fissati gli standards per gli ospedali. L’aver deciso di non rispettare la legge ha privato il “Santa Caterina Novella” di reparti essenziali per le patologie tempo dipendenti privandolo della Chirurgia che oggi sta mettendo in seria difficoltà il pronto soccorso dell’Ospedale sostanzialmente ridotto a un centro di smistamento dei pazienti verso altri ospedali con dispendio di energie, risorse umane, costi e aumentati rischi per la sicurezza di chi ha bisogno di cure.
Non è una battaglia di campanile, dunque, ma la difesa di diritti garantiti dalla Costituzione. Ci ricorderemo bene dei danni procurati alla città da chi oggi è al governo a Palazzo Orsini, senza dimenticare le responsabilità della Regione lasciando che i giudici decidano su quanto è accaduto nell’Ospedale e i rischi a cui siamo esposti. Non è nella mia natura rimanere passivo spettatore, ma sono tanto più motivato dalla militanza attiva dei cittadini e dal senso di responsabilità verso la Città a cui avevo promesso in campagna elettorale di difendere l’Ospedale. Ora la parola ultima spetta al Tar.