Oggi non si aspetta più, sono cambiati i tempi…però che belli che erano quei tempi.
Rubriche/PensieriParole/di Piero D’Errico
E’ l’ultima festa, segna la fine delle vacanze ma è, e lo era pure ai miei tempi, ugualmente molto attesa.
Si cominciava un po’ di giorni prima, si preparava la lettera da mandare alla Befana e si elencavano le innumerevoli richieste.
Era come un esame, se avessimo fatto i bravi, qualche regalo arrivava, ma se avessimo fatto i cattivi, solo cenere e carboni.
Ci credevamo in quella vecchietta brutta e senza denti, col fazzoletto legato in testa che viaggiava su una scopa magica.
Appendevamo un calzino vero, lungo (per far contenere più cose), al letto e non smettevamo mai di sperare che almeno in parte la Befana ci avrebbe fatto contenti.
Quella sera andavamo più presto del solito a letto per dormire prima altrimenti la Befana non sarebbe passata.
La bottiglia d’acqua calda ben chiusa per riscaldarci i piedi e poi stavamo con gli occhi chiusi per dormire quanto prima possibile.
Non era un caso che proprio quella sera, si tardasse a prendere sonno.
Forse il pensiero, forse la preoccupazione, forse l’attesa.
Ci giravamo da una parte e dall’altra, però poi alla fine ci addormentavamo.
Non arrivava mai la mattina, era così forte il pensiero che già in piena notte ci svegliavamo e accendevamo subito la luce per vedere se fosse già passata.
Cominciava così la festa. In piena notte si sentivano gli spari delle pistole a “tubetti” che andavano molto di moda.
Quell’anno c’era l’ultimo modello, una pistola con la fondina e i tubetti non più in rame da sistemare a uno a uno, erano stati sostituiti da tubetti in gomma legati insieme a cerchio.
Una assoluta novità e la mia pistola aveva ben 12 colpi in canna.
La calza di lana che avevamo appeso era piena di cioccolata e caramelle, insieme all’immancabile carbone a significare che non eravamo stati proprio bravi.
Qualche altra ora di sonno e poi eravamo già in strada a raccontarci, a confrontare i regali a divertirci.
La mia era una famiglia che aveva si e no l’essenziale, eppure la mia Befana è stata sempre generosa, è riuscita sempre a sorprendermi.
La storia della Befana, ai miei tempi durava molto di più, eravamo grandicelli e ancora ci credevamo, penso che ora non sia più così, sono cambiati i tempi, la favola della Befana oggi dura molto, molto meno.
Però che bello che era. Bastava poco per farci immensamente felici e quel gioco che avevamo ricevuto, durava sino al passaggio della Befana dell’anno successivo, durava un anno ed anche più.
Sono cambiati i tempi, non aspettiamo più la Befana e non abbiamo più alcuna Befana da fare.
Però………..che bello che era.