I fatti sono collegati alla nota vicenda della gestione del servizio raccolta e smaltimento RSU
Galatina – La Centro Salento Ambiente, con una denuncia querela alla Procura della Repubblica, ha chiesto un intervento d’urgenza sulla vicenda gestione del servizio raccolta e smaltimento RSU al fine di controllare, verificare e valutare se nel comportamento della P.A, della Dirigente Taraschi e della Monteco possano rilevarsi violazioni rilevanti penalmente.
I fatti, secondo quanto esposto dalla CSA, possono essere così riassunti. Dopo che il TAR, nella trattazione del merito della vicenda assegnazione della gestione del servizio in seguito a gara, aveva respinto il ricorso della CSA. La stessa aveva proposto in data 26 febbraio 2016 ricorso in appello al Consiglio di Stato rivolgendo allo stesso istanza di misura di cautelare in via d’urgenza depositandolo il 27 febbraio.
Il ricorso sarebbe stato notificato lo stesso 26 di febbraio sia al Comune di Galatina che alla Monteco. Quest’ultima, secondo la querelante, con il silenzio e con compiacente condotta del Comune, si sarebbe, invece, affrettata, nella stessa mattinata di domenica 28 febbraio, a convocare i dipendenti della CSA per far sottoscrivere loro una lettera di assunzione alle sue dipendenze con decorrenza immediata.
Tutto ciò secondo la CSA nonostante fino a quel momento l’Amministrazione Comunale non avesse ancora assunto alcuna determinazione del dispositivo della sentenza del TAR. Il 29 febbraio la Società Monteco si sarebbe poi autonomamente determinata di subentrare nel servizio e soltanto nella tarda mattinata di lunedì 29 febbraio la Dirigente Taraschi avrebbe comunicato con la Determinazione n.260 la presa d’atto del dispositivo di sentenza del TAR e dell’immissione nel servizio della Monteco.
Detta Determina, si fa notare, allo stato dei fatti non risulta nemmeno pubblicata sull’Albo Pretorio on-line del Comune come prevede la legge n.69/2009. Comportamenti “arbitrari, compiacenti, superficiali e frettolosi” vengono definiti dalla Società municipalizzata quelli del Comune e della Dirigente in quanto pur avendo la CSA notificato nel pomeriggio del del 29 febbraio tramite pec al Comune il provvedimento cautelare del Consiglio di Stato, la dirigente Taraschi avrebbe dichiarato, con una propria nota del 1° marzo, di non conoscere i contenuti e le determinazioni di cui al decreto del Consiglio di Stato.
Intravedendo in tutto ciò una condotta antigiuridica e contrastante con l’ art. 29 della Costituzione, imparzialità della Pubblica Amministrazione, da parte del Comune e e dei Dirigenti responsabili, che avendo fatto proseguire nei giorni successivi al 29 febbraio il servizio alla Monteco, avrebbero così posto in essere un comportamento elusivo delle statuizioni contenute nel decreto del Consiglio di Stato punito dall’art. 388 del c.p. ossia la mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice.
Per i motivi esposti la CSA ha sporto denuncia e, occorrendo, querela con formale richiesta di punizione nei confronti di chi dovesse risultare responsabile per tutti i reati da loro esposti ed anche per quelli diversi che si potessero individuare nei fatti riportati.