L’interessante iniziativa potrebbe attuarsi se la Regione finanzierà il progetto con i fondi del programma “Benessere e Salute”. Nominato RUP il geometra Daniele Grappa.
Galatina – L’ex casa del Fascio, conosciuta anche come “Casa del Pellegrino” potrebbe trasformarsi in un alloggio sociale per persone adulte in difficoltà. Questo è almeno il progetto nelle intenzioni dell’Amministrazione Comunale che, con la Determina dirigenziale del Dipartimento dei LL.PP. n. 1337 del 16 settembre 2015, ha deciso di partecipare con un proprio progetto all’assegnazione di fondi regionali, uno per i soggetti pubblici l’altro per i privati no profit, per la realizzazione di nuove strutture e nuovi servizi sociali e sociosanitari in Puglia.
trattasi complessivamente di 50 milioni di euro dei quali però solo 16 sono destinati per i soggetti pubblici (Comuni, ASL, ASP) e circa 34 milioni sono destinati a soggetti privati no profit. I progetti da cofinanziare con i fondi regionali sono tutti coperti dal FSC 2007-2013 dell’APQ “Benessere e Salute”.
A tal fine si è proceduto alla nomina del Geom. Daniele Grappa nella sua qualità di responsabile dei Servizi Cimiteriali, Impianti Sportivi e Immobili Comunali e quindi in possesso delle competenze tecnico-amministrative quale Responsabile Unico del Procedimento.
Si incontrano quindi, nuovamente, le strade dell’ex Casa del Fascio e del geometra Grappa che tornerà a interessarsi dell’immobile in caso di finanziamento del progetto. Infatti è stato lo stesso geometra che nel 1999 provvide al rimodernamento dell’ immobile traformandolo in un piccolo albergo da 22 posti letto dotato di mobilia e di ogni confort. Allora furono utilizzati i fondi del Giubileo del 2000 e la struttura, una volta ultimata, fu donata alla Basilica di S. Caterina d’Alessandria affinchè fosse destinata ad accogliere i pellegrini in visita nei luoghi santi.
Era sindaco di Galatina, a quei tempi, Giuseppe Garrisi e la donazione fu celebrata con una ltarga muraria collocata nella parte superiore della porta d’ingresso della Casa del Pellegrino che ancor oggi fa menoria storica degli errori e delle stupide megalomanie umane nonchè immagine ulteriore di testimonianza del modo con cui i soldi pubblici vengono vanamente sperperati da amministratori incapaci.
Quella donazione significò infatti l’inizio di una lunga fase di degrado dell’immobile e della stessa zona. Non servì in nessun modo ai fini per cui era stato donato e dopo alcuni anni i frati lo restituirono al mittente non volendone più sapere di interessarsi.
Ora il fine per cui si vuole recuperare e ristrutturare l’immobbile è assai nobile vista la carenza in città di una struttura pubblica di aiuto e di sostegno per persone adulte in difficoltà, l’augurio è che il progetto possa essere accolto, finanziato e realizzato. Il resto si vedrà.