Amministrazione e segreteria del sindaco Montagna nell’occhio del ciclone    

immagineCronaca/Galatina/ di p.z.

Galatina – Ormai è certezza. L’assenza dei parenti del compianto Pierantonio Colazzo all’inaugurazione del Centro Polivalente che di lui avrebbe dovuto portare il nome è stata una scelta deliberata e non causale o accidentale come si è voluto far credere in sede di inaugurazione del complesso.

Si è trattato di un vero e proprio atto di protesta da parte dei famigliari nei confronti del sindaco Montagna e dell’intera Amministrazione Comunale da lui presieduta. La comunicazione della decisione di non partecipazione alla cerimonia e delle relative cause è avvenuta con una mail inviata al Sindaco in cui sono state duramente comunicate le cause e le motivazioni.

Alla base dell’ eclatante atto di protesta vi è lo scarso valore e risalto che è stato dato alla cerimonia principalmente nella parte riguardante l’inaugurazione e la dedica del complesso a Pierantonio Colazzo a tutto risalto invece di altre concomitanti inaugurazioni nella medesima serata per la quale sarebbero stati, invece, acquistati spazi pubblicitari a doppie colonne sul Quotidiano di Lecce.

Contestati al Sindaco ed alla sua segreteria anche i tempi e le modalità di invito all’inaugurazione del Centro Polivalente avvenuti solo il giorno prima della inaugurazione. Come ben si sa, l’avv. Stefania Colazzo, sorella del compianto Pierantonio, lavora a Roma e quindi anche con tutta la buona volontà, qualora ci fosse stata, le sarebbe stato assai difficile riuscire a presenziare.  Perchè tanta fretta?

Sono questi ed altri comportamenti sicuramente alquanto superficiali nei confronti della famiglia Colazzo che sono stati ritenuti lesivi del valore umanitario ed eroico dell’atto compiuto da Pierantonio. Sono stati questi i veri motivi per i quali la famiglia Colazzo non ha voluto essere presente in segno di protesta alla cerimonia.

Resta ora da capire se il capitolo inaugurazione sia definitivamente chiuso. Dalle parole dette dal Sindaco nella cerimonia la risposta dovrebbe essere un si. Resta il giallo di una targa in pexiglass apposta all’ingresso di quell’immobile, che non saprei definire con un termine appropriato quale potrà essere il suo utilizzo futuro, con l’intestazione al nostro eroe cittadino alle 17.00 e poi misteriosamente scomparsa alle 19.00. Resta la mancanza di un atto pubblico che sancisca l’atto di dedica dell’immobile, restano ancora altri aspetti tutti da chiarire sull’agibilità dell’immobile ma resta fondamentalmente un’amarezza profonda su come è stata gestita tutta la vicenda. Si è riusciti a trasformare un momento che avrebbe dovuto rappresentare una manifestazione di orgoglio cittadino donato alla città da uno dei suoi figli in una profonda amarezza e cocente delusione.