Lettere/di Raffaella De Pascalis

Ho raggiunto un importante traguardo per la mia carriera professionale di geologo acquisendo, dopo una prova d’esame, il titolo di EuroGeologo (geologo europeo) assegnatomi dalla Federazione Europea dei Geologi (EFG), un’organizzazione professionale che rappresenta i geoscienziati di tutta Europa e promuove l’eccellenza nell’applicazione della geologia per la creazione di una consapevolezza pubblica dell’importanza della geoscienza per la società.

La Federazione Europea dei Geologi (EFG), che ha sede a Bruxelles, è un’organizzazione non governativa che è stata fondata nel 1980 e comprende oggi 28 membri di associazioni nazionali ed europee, tra cui il Consiglio Nazionale dei Geologi Italiani al quale sono associata da quando ho iniziato ad esercitare la professione di geologo.

La Federazione promuove l’eccellenza nell’applicazione della geoscienza in tutta Europa, rappresenta le associazioni professionali europee di geoscienziati e crea consapevolezza pubblica sull’importanza della geoscienza per la società.

A livello internazionale, la Federazione ha sottoscritto accordi di mutuo riconoscimento con l’American Institute of Professional Geologists (AIPG) ed il Canadian Council of Professional Geologists (CCPG).

A livello pratico, gli EuroGeologi sono riconosciuti dalle autorità per il controllo delle valutazioni minerarie in Australia, Canada, Gran Bretagna, Perù, Sudafrica ed USA come professionisti accreditati per redigere relazioni sulle risorse minerarie nella loro area di competenza e nella valutazione di compagnie minerarie quotate in Borsa.

Il titolo professionale di Eurogeologo fornisce un “marchio di qualità e rappresenta una sorta di passaporto per la pratica professionale in Europa, favorendo, in tal modo, la libera circolazione dei professionisti.

E’ per me un onore far parte della Federazione Europea dei Geologi ed è importante che la mia professionalità, le mie capacità possano essere riconosciute, valorizzate e messe a disposizione in tutta Europa e nel mondo.

Questo è possibile soltanto facendo rete, rimanendo “connessi” e condividendo le proprie esperienze e competenze in modo da garantire, “progettare” un uso più sicuro e sostenibile dell’ambiente promuovendo uno sfruttamento più responsabile delle risorse naturali.