Il Sedile

La gestione dello I.A.T. è stata riassegnata per sei mesi, sino ad aprile 2015 con altri 1.500 euro, alla Mood.

Qualcuno ha poco chiaro il “contratto di comodato d’uso gratuito” oppure cela i finanziamenti come “compartecipazione alle spese”

Babbi nataleCronaca/Galatina/ di p.z./vignetta di Mele Kratt

Ritorniamo a parlare di I.A.T. Purtroppo si, dobbiamo ritornare a parlarne. Avevamo lasciato i “coinquilini” della Mood, Città Nostra, con un intervista in cui tra una lamentela e l’altra avevano fissato un termine, il 30 di ottobre, in cui l’associazione, alla luce di quanto sarebbe stato stabilito con il rinnovo dell’assegnazione della gestione, si sarebbe riunita ed avrebbe dato il suo responso.

Inseriamo il link per chi volesse rinfrescare la memoria: https://www.ilsedile.it/sara-riaperto-lo-t-si-ni-vedremo-ad-ottobre/.

In sintesi cosa era successo? Era successo che lo I.A.T. era rimasto chiuso, o aperto a singhiozzo, per un certo periodo e che la qual cosa aveva voluto significare una forma di protesta contro l’assessore Russi e il sig. Anselmi, di diritto titolare della gestione dell’ Ufficio di informazione turistica ma di fatto latitante dalla gestione concreta.

La protesta investiva anche le ristrettezze economiche con cui si doveva gestire lo I.A.T. però non venne data alcuna risposta su che fine avessero fatto i 1.500 euro che Russi aveva elargito ufficialmente alla Mood ( delibera n. 148/2014) giustificandoli come un contributo dell’Amministrazione per le spese sopportate nella gestione dell’Ufficio. Non venne data nessuna risposta neanche su quale fine facesse il ricavato di tutto ciò che all’interno dell’ ufficio veniva venduto: quasi tutto e di tutto.

Perché il 30 ottobre avrebbe, dunque, dovuto essere una data topica? Perché il 30 ottobre 2014, qualcuno aveva pensato il 30 di settembre e ciò spiegava i motivi dello “sciopero” da parte dell’associazione, scadeva l’ulteriore proroga concessa alla Mood per la gestione dello I.A.T.

“Dopo questa data – affermò il presidente Dino Bandello- ci riuniremo nuovamente e decideremo il da farsi”.

Il 30 di ottobre è ormai ampiamente passato e cosa è successo di nuovo? Nulla tranne una nuova delibera la n.418 del 28 di Novembre 2014. Cosa si dice di nuovo in questa delibera? Nulla. Si dice che la gestione dello I.A.T. è affidata in proroga, in gestione provvisoria, alla Mood di Anselmo Anselmi che può farsi aiutare da Città Nostra sino al 30 aprile 2015. Capite cosa si fa? Si rinomina un generale e poi gli si riaffianca un esercito, la mente ed il braccio. Sfido chiunque a riconoscere un minimo di validità giuridica in questa assegnazione di incarico e sotto incarico.

Ma non finisce qui perché in delibera si aggiunge che la Giunta Comunale ha rinnovato l’incarico sino ad aprile 2015 ” (…) con il contratto di comodato gratuito con la Ditta “MOOD di Anselmo Anselmi” relativo alla gestione dell’Ufficio I.A.T. di Via Vittorio Emanuele” ma con la stessa delibera sovvenzione con altri 1.500 euro la Mood e con la stessa motivazione con cui ha elargito gli altri 1.500 con la delibera 148 : “compartecipazione alle spese di gestione“. Sono quindi 3.000 euro che vengono dati alla Mood per lo I.A.T. : 1.500 a semestre.

Cosa ha deciso di nuovo Città Nostra dopo il 30 ottobre? Nulla. O forse qualche promessa futura? Forse.

Intanto ci sarebbe da chiarire alcuni aspetti che riguardano questa situazione alquanto farsesca e vertono sulla grottesca definizione di “gestione con contratto gratuito di comodato d’uso” solo che poi si elargiscono soldi pubblici. Il contratto di comodato secondo la definizione dell’art. 1803 del codice civile “ è essenzialmente gratuito” Qualora vi fosse un pagamento in denaro, ci troveremmo di fronte ad un altro tipo di contratto . Quindi è pleonastico ed errato parlare di comodato gratuito: il comodato è sempre gratuito o non è un comodato.

Resta poi da capire quante e quali siano queste spese sopportate tanto da richiedere una “compartecipazione” del Comune. L’immobile è di proprietà comunale, la luce la paga il Comune, il telefono lo paga il Comune, l ‘ADSL la paga il Comune, le pulizie dell’immobile sono a carico del Comune, ed allora? Sarebbe forse più logico e corretto spiegare l’uso che si fa di questi strumenti e principalmente pubblicare una rendicontazione pubblica di tutte le somme che a qualsiasi titolo vengono incassate in quel bazar che eufemisticamente vien definito I.A.T. e principalmente bisognerebbe anche spiegare dove vanno a finire: nelle casse comunali o altre?

 

 

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