Definiamoli tentativi tesi a creare una linea difensiva per venerdi a Bari davanti alla Corte dei Conti

PalazzoOrsini2Cronaca/ di p.z.

Galatina – A dimostrazione che molto poteva essere fatto ma che nulla è stato fatto, a dimostrazione che la Giunta Comunale di Galatina fosse convinta di poter continuare a vivere nel paese delle meraviglie o in quello dei balocchi senza mai svegliarsi dal loro mistico torpore e soporifera beatitudine, ecco che l’esecutivo comunale produce una ulteriore delibera sempre avente per oggetto la fuorviante definizione che trattasi di approvazione di ulteriori criteri propedeutici per la formulazione del bilancio 2016.

Non staremo a ripetere quanto già scritto ieri ma la nuova delibera a cui facciamo oggi riferimento ci porge  l’occasione per riprendere un discorso del quale ieri non avevamo dato notizia e che faceva parte del pacchetto di azioni di contenimento che secondo la nostra Amministrazione Comunale avrebbero consentito di porre un argine al dilagare del debito pubblico.

Si tratta della deliberazione di indirizzo secondo la quale la Giunta con la delibera n. 362 del 30 ottobre aveva deciso di aumentare da un iniziale 10% ad un più sostanzioso 40% la quota parte del ricavato derivante dalla vendita di immobili facenti parte del patrimonio comunale. Ora il 5 di novembre la stessa Giunta con la delibera n.365 impartisce disposizioni alla  Direzione dei LL.PP.  affinché ponga in essere tutte le attività necessarie per l’attuazione di alcune priorità.

Tra queste vi è quella di “accelerare  l’alienazione dei beni immobili, di cui al piano approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 20 del 12/08/2015 per consentire oltre alla realizzazione delle opere pubbliche anche l’estinzione anticipata dei mutui in essere e, di conseguenza, la contrazione delle spese per rimborso di prestiti”.

Già vendere ciò che i nostri padri hanno portato in dotazione ed eredità alla nostra città perché renderla sempre più ricca e più bella crea un senso di fastidio, se poi questi beni devono essere venduti per pagare debiti frutto di politiche miopi e scellerate il senso di fastidio accresce ancora di più ma ciò che colpisce in tutto ciò è il senso di improvvisazione e di confusione con cui si stanno muovendo dalle parti di Palazzo Orsini. Mentre la casa sta bruciando cercano di spegnere il fuoco con la paletta ed il secchiello balneare.

In periodo di piena crisi del settore immobiliare, in cui tutti vogliono vendere ma nessuno vuol comprare il Comune di Galatina pensa di dare una risposta, seppur parziale, ai problemi della città devolvendo il 40% del ricavato della vendita immobiliare. I numerosi tentativi di vendita andati a vuoto non hanno detto nulla? Speriamo non stia ritornando la malsana idea di svendere il patrimonio comunale giustificando il tutto con il collaudatissimo stato di necessità e di improrogabilità.

Tra le altre direttive impartite vi è quella di predisposizione di un progetto esecutivo e relativo bando di gara per “il trasferimento degli uffici comunali presso la sede dell’ex Tribunale. Tale trasferimento, si legge in delibera non comporterebbe ulteriore indebitamento e consentirà di realizzare considerevoli risparmi in termini di costi per l’energia elettrica, la telefonia, il riscaldamento, il consumo di acqua, le connessioni al centro elaborazione dati oltre che ad una migliore efficienza dei servizi resi alla cittadinanza

L’ex sede del tribunale è stata definitivamente abbandonata nel 2013. Meglio tardi che mai direbbe qualcuno se effettivamente si possono realizzare questi risultati.

Infine, quello che la Corte dei Conti ha definito debiti di lunga durata ingrossati sempre più fino al 2013, è un’altra delle linee guida impartite dalla Giunta alla Direzione dei LL.PP. ossia che “nella predisposizione del Programma delle Opere Pubbliche, come già avvenuto per l’esercizio 2015, anche per l’annualità 2016 e 2017, non dovranno essere previsti interventi da realizzarsi con la contrazione di nuovi mutui passivi; ciò al fine di non determinare ulteriori incrementi delle spese per rimborso di prestiti”

Ciò che però sfugge è come mai nel mentre si cerca o si fa finta di escogitare rimedi ad una situazione ormai ampiamente sfuggita di mano si continua, celando dietro frasi circostanza, a finanziare iniziative che con l’obiettivo da raggiungere hanno ben poco a che fare. Il vecchio vizio di distribuire soldi invece di trovarli purtroppo non è scomparso, parleremo nei prossimi giorni di alcuni atti pubblici che continuano a dimostrare che il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Abbiamo ad esempio ricavato dal sito del governo centrale che rende pubblico quanto e come hanno speso gli Enti Pubblici territoriali italiani che il comune di Galatina è ben oltre la media nazionale per ciò che concerne spese telefoniche. La cosa forse sarà sfuggita ai nostri amministratori altrimenti l’avrebbero sicuramente inserita tra gli indirizzi propedeutici per l’approvazione del bilancio 2016. Ora che lo sanno succederà qualcosa oppure dovremo attendere che qualcuno, qualora non fosse stato già fatto, chieda i tabulati telefonici di tutti le utenze fisse e mobili intestati al comune di Galatina?