Il volume è il frutto di un progetto di ricerca promosso dalla Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) 

partigianiLibreria/ di Emilia Frassanito, Libreria Fiordilibro

Domani 25 aprile si celebra il 71° anniversario della Liberazione d’Italia dalle forze del nazifascismo. Appuntamento considerato di parte da alcuni ed è totalmente indifferente ad altri.

A questo si è giunti per l’inevitabile decorso del tempo che ha allontanato i fatti dal loro contesto storico, perché per anni la Memoria si è esercitata per categorie e schemi usati ed abusati prediligendo la componente eroica e mitizzandola, il Revisionismo poi, ha fatto il resto.

In questo contesto, cercando di fare chiarezza, si inserisce il libro, appena pubblicato per i Quaderni di storia di Le Monnier, La partecipazione del Mezzogiorno alla Liberazione d’Italia (1943-1945), a cura di Enzo Fimiani.

Il volume è frutto di un progetto di ricerca promosso da Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) condotto da studiosi delle reti dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione dell’Italia (INSMLI) e dalle ANPI provinciali. I contributi sono di Carlo Smuraglia, Isabella Insolvibile,Chiara Donati, Toni Rovatti, Guido D’Agostino,Claudio Dellavalle, Carlo M. Fiorentino.

La novità rispetto ad altre pubblicazioni sono le fonti utilizzate in gran parte inedite e l’approccio al tema innovativo inoltre è l’ultimo atto di una ricerca vera e propria iniziata nel 2014, un Seminario tenutosi a Settembre dello stesso anno, un Convegno Nazionale tenutosi il 22-23 gennaio a Napoli nel 2015 ed un Forum a Carpi.

Gli impegni-obbiettivi prefissatisi dall’Anpi e di cui il libro ne è il resoconto, sono quelli di far conoscere la:

Straordinarietà della Resistenza come fenomeno complessivo;

Ci si é sempre soffermati sugli atti eroici e militari della Resistenza, ma non ci sono solo quelli, ci sono i

silenziosi sacrifici la “ normalità della Resistenza” di cui parla il presidente nazionale dell’ANPI Carlo Smuraglia ed a questa partecipano contadini, sacerdoti, donne e moltissimi italiani di idee e ceti sociali differenti.

Ricostruzione di un’idea complessiva di Resistenza;

Cronologicamente la Resistenza non sono solo i venti mesi che precedono la Liberazione.

Alla Resistenza è da ascrivere l’antifascismo del ventennio, le rivolte dei contadini dopo l’8 settembre,il percorso degli sbandati, la formazione delle bande prima e brigate partigiane dopo, la Liberazione ed i rapporti con gli Alleati.

Approfondimento del Concetto stesso di Resistenza come “Resistenza del Nord”.

La Resistenza è da molti considerata la” Resistenza del Nord” sia perché il Nord era più adatto per la sua conformazione orografica sia perché le forze alleate impiegarono molto tempo per risalire la penisola. Sono ragioni valide, ma non consentono di affermare che la Resistenza sia stata solo quella e di escluderne altre forme nel resto d‘Italia. Vanno presi in considerazione tutti gli atti di opposizione alla prepotenza straniera ed a quella dei fascisti verificatesi al di sotto della linea Gotica, ma anche della Gustaf, in Sicilia, Campania, Puglia, Sardegna. E poi le rivolte popolari e civili insieme.

“ Tutto questo consente di affermare che la Resistenza è stato un fenomeno complesso, per modalità e tipo di partecipazione e che ha avuto un carattere anche territorialmente più ampio di quanto si pensi”.

Il volume cerca di recuperare anni di disinformazione e di “ipocrisia storiografica” sulla partecipazione dei meridionali ala Resistenza su basi storiche, anche grazie all’apporto dato dello studio dell’Archivio RICOMPART (Ufficio per il Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani) e dai database delle ANPI provinciali.

I meridionali hanno partecipato alla Resistenza sia nella loro terra d’origine con le rivolte popolari, sia nelle formazioni partigiane sulle Alpi e sugli Appennini pagando più degli altri per l’estraneità dei territori.

Verità storica e riflessione sono imprescindibili e da perseguire con determinazione per salvaguardare la Memoria e renderla attuale e viva e per non disperdere il patrimonio morale della Resistenza.

La partecipazione del Mezzogiorno alla Liberazione d’Italia (1943-1945),è una pubblicazione importante di ampio respiro e che pone le basi per nuove ricerche, non vi si troveranno elenchi di nomi, ma moltissimi spunti di approfondimento utili a ritrovare le ragioni di uno stare insieme come Nazione, puntando sui valori al di là delle ideologie come avvenne settant’anni fa.