Un occhio meccanico spierà gli automobilisti. Spesa utile o ennesimo spreco?
Tempi duri per gli automobilisti galatinesi indisciplinati? Sembrerebbe di si perché tra gli ultimi atti della Giunta Montagna vi è una delibera di Giunta con la quale si intende rafforzare la dotazione tecnica della Polizia Municipale per la rilevazione di infrazioni al codice delle strada.
La Delibera è la n. 210 del 16 luglio quando l’esecutivo era ancora tutto compatto e tutto presente. Tutti d’accordo insomma nel tcercar di far cassa nel modo più semplice e più veloce, perché poi, in fondo ed in sostanza, di questo si dovrebbe trattare.
Tecnicamente si chiama “street control” e consiste nel dotare di una videocamera le macchina della polizia municipale al fine di rilevare targa ed autovettura in palese violazione del codice della strada ma in modo particolare le soste in zone non autorizzate o in duplice fila. La videocamera rileva l’infrazione, trasmette i dati su un monitor all’interno della macchina di servizio e la polizia municipale contemporaneamente compila una multa digitalizzata che viene trasmessa su un database centrale presso l’ufficio della Polizia Municipale.
Questa scelta è stata giustificata anche con la motivazione che, sparito l’obbligo per l’automobilista di dover esporre il tagliando dell’assicurazione con il street control si rileva la targa e avvia una una immediata ricerca presso gli uffici preposti per i controlli del caso. Sarà facile, quindi, poter rilevare le auto che non hanno stipulato una polizza assicurativa o siano veicoli di provenienza furtiva. Ciò genera la solita domanda spontanea: “ma per quale motivo è stato abolito l’obbligo di esposizione del tagliando assicurativo?”
Adesso noi dobbiamo abituarci ad immaginare i nostri vigili, di cui si sostiene sempre l’esiguità numerica degli addetti al controllo stradale, andare in giro per la città per rilevare targhe al fine di controllare se qualcuna sia senza copertura assicurativa o risulti rubata senza che sia stato segnalato il furto a polizia e carabinieri. Tenendo inoltre presente che il raggio di azione, ai fini della ripresa delle immagini da parte delle telecamere, è di 20 metri si capirà che qualora non vi sia un continuo pattugliamento dell’intera città il tutto diventi assai opinabile.
Si sostituirebbe insomma il solo fastidio, nelle zone centrali della città, di doversi recare a piedi vicino alla macchina per rilevare la targa e compilare manuale il verbale. La spesa varrà l’impresa? Per chi ha votato la delibera e per chi avrà segnalato la necessità di tale adeguamento tecnologico sicuramente si.
Certo restano seri dubbi visto, a proposito di aiuto tecnologico, che negli uffici della Polizia Municipale giace inutilizzato (nel senso che è sempre spento) il terminale dell’impianto di videosorveglianza in città. Non vi è nessuno che controlli cosa sita succedendo tanto che in presenza di qualche azione criminosa in zona videosorvegliata si rende necessario uno sbobinamento delle riprese sino all’individuazione e visualizzazione dei fatti.
A questo si aggiungono altri particolari significativi sull’uso dello street control. Affinché la rilevazione di un’infrazione possa essere validamente rilevata e contestata non deve verificarsi ad una distanza superiore ai 20 metri (tanto è il raggio di azione della telecamera), il proprietario dell’auto non deve trovarsi all’interno dell’autovettura e deve trovarsi lontano oltre 20 metri dalla stessa (caso contrario deve tenere ben visibili i segni della proprietà sulla camicia?), non deve essersi allontanato dall’autoveicolo per malore fisico. Nei primi due casi la contravvenzione deve essere contestata immediatamente al proprietario previa la nullità della stessa. Insomma perché lo street control abbia una sua utilità pratica il proprietario dell’autoveicolo deve essere assente ma anche in questo caso basta dimostrare di aver avuto un capogiro.
Attendiamo di sapere quanto ci costeranno questi aggeggi e chi beneficerà di questo nuovo investimento.