Il Sedile

La Taranta è viva…il museo è morto.

3.300 euro all’Unesco Galatina per la manifestazione “La Taranta E’ Viva: Evviva La Taranta”

Cronaca/ di p.z.

Mi succede sovente in questi giorni di ascoltare e leggere che il Museo della Taranta ha chiuso i battenti. Da ciò scaturiscono, da parte dei commentatori della notizia, anche le più svariate considerazioni sulla qualità e quantità dell’ operato dell’Amministrazione Comunale. Naturalmente i commenti sono difformi e di tenore diverso.

Ci sta chi considera la chiusura del museo un atto, anzi un non fare, tipico di questa amministrazione, un disinteresse verso la cultura e le tradizioni della città e ci sta chi ritiene, invece, inappropriato ed esagerato definire museo l’esposizione di qualche decina di foto e che in fondo trattasi pur sempre di un’ iniziativa privata fatta con materiale privato in un edificio pubblico.

Bisogna, ad onor del vero, dire che da una sottrazione per differenza tra tempo in cui il museo è stato chiuso e tempo in cui e rimasto aperto, il tempo di chiusura vince a stragrande maggioranza. Ciò per dire che scoprire oggi il problema, se di ciò si tratta, o è riduttivo o è fuori luogo. Parlammo del museo su queste pagine anche mesi fa a proposito della triste figura della città durante la manifestazione del T.C.I. Gruppi di turisti chiedevano insistentemente, a chi capitasse a tiro, dove fosse o perché era chiuso.

I più decisi ed intenzionati a dare un’occhiata al museo accerchiarono un poliziotto municipale e lo costrinsero a cercare qualcuno che aprisse quella porta. Nonostante i suoi sforzi il poliziotto non riuscì a trovare una persona (quel giorno in piazza ci stavano Dirigenti Comunali ed Assessori) che potesse o volesse dare una soluzione al problema. Non era competenza di nessuno.

Nei commenti letti e sentiti vi son tante verità ma su una dissento categoricamente. Non è vero che sul tarantismo l’amministrazione comunale sia insensibile e non  ponga in essere adeguate iniziative a sostegno della nostra cultura e tradizione. Lo fa come al solito a modo suo, ma lo fa. E’ vero abbiamo perso la primogenitura della manifestazione “ La Notte della Taranta”, è vero siamo assaliti dalle visioni e dalle convulsioni quando dobbiamo risolvere i problemi collegati alla cappella di S. Paolo, è vero il Museo del Tarantismo è chiuso per mancanza di soldi ( chi per brevi periodi è stato investito dell’incarico di aprirlo per tre ore giornaliere percepiva cento euro al mese….una cifra), ma nei momenti che contano, quando il Santo reclama attraverso i propri adepti  spazio, attenzione e remunerazione l’Amministrazione c’è sempre stata: devota e prodiga.

Lo dimostrano i fatti ogni oltre parola. Lo dimostra la riunione della Giunta Comunale che ha partorito la Delibera n. 199 il 12 giugno del 2015. In essa Sindaco ed Assessori scrivono parole che sembrano scolpite col fuoco sulla roccia:  “ Per valorizzare ancor più l’immagine della Città e consentire un maggior incremento dell’economia locale, sarebbe stato opportuno collaborare e promuovere degli eventi di interesse rilevante, proposti da vari soggetti esterni al Comune (associazioni, enti, comitati promotore ecc.), condividendo e sostenendo tali iniziative, con il patrocinio e la compartecipazione alle spese di realizzazione delle stesse”

Per tal motivo ha dato mandato al Dirigente del SUAP di imputare nel capitolo “partecipazione a manifestazioni di interesse rilevante”  del Bilancio 2015 la somma di 3.600 euro così suddivise: 3.300 euro per la manifestazione “La Taranta E’ Viva: Evviva La Taranta” organizzata dal Club Unesco Galatina ; 300 euro per la manifestazione a Collemeto “ The show must go on” dell’Associazione Culturale Suite 120 music school  .

Assicurati la tradizione, il folklore ed il gruzzolo vorremmo ora rivolgere una preghiera agli organizzatori. Siate vigili affinché siano adottate tutte le precauzioni e  le misure di sicurezza verso i cavalli onde evitare il ripetersi di quanto già successo in occasione de “ La Penisola del Tesoro”  del Touring Club Italiano. La Taranta e gli organizzatori non rischiarono nulla, ma il cavallo rischiò veramente di finire anzitempo al macello per via di quella brutta caduta in corso Garibaldi.

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