Sarà la Magistratura a stabilire se esistono o meno gli estremi di reato. Intanto la storia ieri si è ripetuta.
Galatina – Ormai è sicuro. La vicenda del Centro Polivalente della frazione di Noha prenderà la strada della Procura della Repubblica. Questo è quanto emerge dalle dichiarazioni del capogruppo dell’UDC Pasqualina Villani e del vicepresidente del Consiglio Comunale Giancarlo Coluccia.
“Siamo in possesso della copia del verbale redatto dagli agenti della Polizia Municipale- dichiarano- ed i pochi campi di ombra che sussistevano sono completamente scomparsi. Segnaleremo i fatti alla Procura della Repubblica che deciderà se procedere o meno qualora ravvisasse estremi di reato”
Cosa sarebbe stato riportato nel verbale di rilevazione dei fatti di sabato 7 marzo presso il centro polivalente di Noha? E’ stato rilevato che i sottufficiali di Polizia Municipale Valerio Marra e Valerio Vergine sono intervenuti presso il locale di proprietà comunale chiamati da una telefonata che avvisava che presso la struttura comunale in tarda serata vi erano luci accese, rumori di musica e un via vai di gente insolito data l’ora.
I due poliziotti municipali recatisi sul posto hanno rinvenuto all’interno della struttura dei tavoli imbanditi ed un atmosfera festaiola per via della celebrazione di un compleanno. Alla domanda di chi avesse permesso l’accesso alla struttura comunale ed in che modo i presenti hanno risposto che le chiavi per l’accesso erano state fornite dal delegato alla firma per la frazione Daniela Sindaco che avrebbe anche autorizzato la manifestazione.
Naturalmente da ulteriori informazioni è venuto fuori che non era certamente quella la prima volta che il Centro è stato utilizzato per la realizzazione di manifestazioni private e che la procedura autorizzativa fosse sempre la stessa in barba ad ogni percorso giuridicamente corretto.
Cominciano ad emergere anche particolari che sembrano coinvolgere la responsabilità di più assessorati e direzioni dipartimentali. Abbiamo ricordato ieri che la struttura era data in gestione alla CESFET per la realizzazione di un progetto che aveva per protagonisti i giovani. Il progetto che era una vera e propria startup doveva avere una durata di cinque anni ed era finanziato per il primo anno dall’Ambito Territoriale di Piano con fondi regionali. Al termine del primo anno la CESFET avrebbe dovuto reperire in proprio le risorse per proseguire nel progetto e realizzarlo nella sua integrità. Invece finito il primo anno e finiti i finanziamenti alla CESFET hanno pensato bene di porre fine anche al progetto abbandonando baracca e burattini.
Qualcuno, in via Montegrappa, ha pensato mai di richiamare la CESFET ai propri impegni assunti? Quando mai. Magari se in un secondo momento fossero riemersi ulteriori fondi pubblici potete scommetterci che questi signori si sarebbero immediatamente rifatti vivi . Per tutta risposta alle proprie omissioni pensate che qualcuno dei responsabili, sempre di questi signori, abbia pensato bene di recarsi presso il Dipartimento dei Lavori Pubblici, responsabile degli immobili comunali, ed abbia consegnato le chiavi facendo redigere, come procedura corretta vorrebbe, un verbale di consegna? Quando mai. E pensate che Assessore e Dirigente dei LL.PP. si siano presi la briga di sapere che fine avesse fatto quella struttura e l’uso che se ne stesse facendo? Quando mai.
Intanto anche ieri sera la Polizia Municipale è dovuta intervenire su precise segnalazioni e sempre per i medesimi motivi. Era in atto una festa nello stesso immobile. Questa volta è stata la stessa consigliera delegata alla firma per la frazione, Daniela Sindaco, ad essere l’organizzatrice ed ha esibito alla Polizia Municipale un permesso rilasciato dal CESFET all’uso dell’immobile per una manifestazione ludico-sociale. La Cesfet rilascia autorizzazioni? La cosa lascia perplessi ma a questo punto sarebbe riduttivo e fuori luogo fare riflessioni visto che sarà la Magistratura ad essere investita di questa poco piacevole pagina di storia nostrana.