Secondo l’Osservatorio Tecnico Galatinese le disfunzioni nella macchina burocratica sono da addebbitare ai Dirigenti.

Palazzo LL.PPCronaca/ di Osservatorio Tecnico Galatinese

In premessa  è  opportuno precisare che è  sempre difficile e sofferto parlare di certi problemi  che hanno come diretta conseguenza il coinvolgimento  di persone alle quali è  dovuto , e non si discute, ogni rispetto  sul piano umano.

Purtroppo quando è indispensabile, perché in gioco interessi collettivi superiori, bisogna avere il coraggio  e la onestà  di dire la verità per quanto antipatica possa essere.

Veniamo ai fatti.

I tempi burocratici per il disbrigo delle pratiche sugli uffici tecnici comunali sono cresciuti a dismisura a partire dall’ufficio protocollo, che impiega dieci giorni per far giungere le pratiche ai vari uffici.

La colpa viene attribuita  a carichi di lavoro  sempre maggiori.

Il clima è  teso, si respira nervosismo e frustrazione. Il rapporto con i cittadini  ed i tecnici in particolare è  peggiorato.

Ai tecnici, facenti parte dell’Osservatorio Tecnico Galatinese, viene addebitato di produrre un aggravio di lavoro e di osservare un po troppo e soltanto in certe direzioni.

Speriamo con questo articolo di testimoniare la nostra imparzialità ed obiettività e ancora una volta le finalità propositive a favore della città.

Così come con precedenti nostri interventi abbiamo rilevato errori tecnici, sviste e mancanze di requisiti, allo stesso modo vorremmo riconoscere che i tecnici comunali per trenta anni e più hanno sempre svolto egregiamente il loro lavoro senza mai creare a nessuna  amministrazione, alla città ed ai cittadini, problemi di sorta.

Come mai dunque oggi la situazione è  completamente mutata in peggio?

Noi ci siamo interrogati, abbiamo discusso  a lungo e siamo giunti a queste conclusioni

Quello che è cambiato è la dirigenza e con essa le determine, le direttive ed ogni comportamento di sua esclusiva competenza.

Chi dirige e guida i settori lavori pubblici, urbanistica, ambiente, turismo , è una sola persona .

La stessa persona, forse perché gravata da troppe responsabilità, o per altri motivi che non conosciamo,

delega  molto e in modo inopportuno, considerando che poi è costretta a revocare gli incarichi assegnati.

È  ovvio che, a questo  punto, i tecnici comunali ,sentendosi non tutelati ed esposti a responsabilità personali, si rifiutino a loro volta ad assumere compiti a rischio. Il clima è quello  che precede un ammutinamento.

Emblematico è  il caso dei lavori dei locali di Palazzo Orsini.

Un geometra comunale progetta i lavori, non avendo i titoli per farlo, non viene chiesto  il parere alla Soprintendenza ai Beni Culturali, lo stesso geometra viene incaricato di dirigerli e di sovraintendere in qualità  di responsabile unico del procedimento e responsabile alla sicurezza.

Nascono vari problemi di cui si sono occupate le cronache degli organi di informazione.

Si procede a revocare l’ incarico al geometra per la direzione dei lavori, ma lo si conferma responsabile unico del procedimento. Quindi non idoneo a dirigere ma idoneo a supervisionare in qualità  di responsabile unico del procedimento…..!

Per motivi di urgenza ,come al solito,la gara si restringe a tre nominativi a chiamata diretta ed assegnazione  dell’incarico all’esterno a tecnico leccese (galatina nuovamente mortificata).

Insomma un pasticcio dietro l’altro e toppe più imbarazzanti dei buchi di una gestione tecnica che fa acqua da tutte le parti

A questo punto noi ci chediamo perché il Dirigente che ha vinto il concorso grazie al possesso della laurea in architettura, non  offre le sue competenze la dove è  richiesto?

Al netto delle specificità  tecniche, quello  che rimane  a carico della dirigenza sono compiti meramente burocratici che sinceramente nella macchina amministrativa  comunale possono essere molto meglio svolte da dirigenti con esperienza e titoli in materia legale ed amministrativa.

La verità  è  purtroppo che ,a seguito del legittimo provvedimento adottato dal Sindaco e dal  vice sindaco, nei confronti del dirigente in questione  sostanziatosi con una lettera ufficiale di addebito,  la situazione è  precipitata così come accade in quei casi in cui si somministra al paziente una forte terapia che invece di migliorarlo lo aggrava.

Noi vorremmo concorrere a risolvere i problemi ed a venire incontro  alle difficolta del dirigente ed è  per questo  che più  volte abbiamo offerto il nostro contributo volontario, senza risultati.

Abbiamo proposto l’istituzione dell’ufficio  di ispettorato edilizio per meglio cotrollare il territorio e contrastare più  efficacemente il fenomeno degli abusi edilizi.

Ci siamo resi disponibili ,e lo siamo ancora, ad aiutare in qualsiasi modo la macchina tecnica amministrativa.

Detto ciò,  non ci rimane che fare voti al Sindaco, alla  giunta e ,se necessario, all’intero Consiglio Comunale  perché, magari in seduta riservata in apposita commissione , vogliano adottare i provvedimenti più  opportuni per ristabilire un normale e regolare funzionamento degli uffici, ripristinando  un clima di serenità  e fiducia tra i vari soggetti obiettivamente compromesso.